Sono state poco significative le adesioni dei bar bresciani alla campagna #ioapro, che venerdì aveva portato alcuni locali a tenere aperto – violando le regole nazionali – per protesta. A confermarlo sono i numeri diffusi nelle scorse ore dalla Prefettura, che aveva annunciato la linea dura nei confronti dei disobbedienti.
I locali controllati in provincia (e in particolare in città) sono stati complessivamente 578. Le multe ai titolari (ex art. 4, comma 1 del DL 19/2020) sono state soltanto quattro, mentre altri quattro esercizi sono stati sanzionati anche con la provvisoria chiusura del locale (ai sensi degli art. 2, commi 1 e 2, del D.L. 33/2020).
Contestualmente, nella provincia, sono state controllate 1287 persone ed elevate 56 sanzioni per mancato rispetto delle fasce orarie, dell’obbligo del distanziamento sociale o dell’obbligo di mascherina. In particolare, secondo quanto riferiscono alcune indiscrezioni, due bar e dodici clienti sarebbero stati multati a Pavone Mella, nella Bassa
“I dati – si legge in una nota del vicepretto Beaumont Bortone – confermano ancora una volta l’altissimo senso di responsabilità della collettività bresciana che ha preferito rispettare le regole dettate per contenere la pandemia onorando così i 3000 morti della provincia di Brescia e il sacrificio degli uomini del sistema sanitario che combattono indefessamente da oltre un anno. E ciò vale tanto per gli imprenditori del sistema di ristorazione quanto per i possibili avventori che si sono, quasi ovunque, astenuti dal sostenere un atto illegittimo nei confronti della coesione sociale e della necessaria costruzione di un dopo-pandemia”.
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