Utilizzavano aziende fittizie per emettere fatture che venivano liquidate su conti correnti dei membri della banda stessa, ma le forniture non arrivavano mai a destinazione.
Era questo, stando a quanto riportano diverse fonti locali e ricostruito dalla Guardia di Finanza, il metodo che quattro persone – tre bresciane e una bergamasca – avrebbero messo in pratica tra il 2015 e il 2019 per intascarsi un bel gruzzoletto. Il trucchetto sarebbe infatti costato all’azienda bresciana, in cui uno dei quattro lavorava e che si occupava di effettuare i pagamenti per conto della ditta, quasi 800mila euro.
Quando in azienda si è notata l’assenza di forniture già pagate è partita la segnalazione alle Fiamme Gialle. Le indagini hanno condotto alle denunce per furto, ricettazione e riciclaggio nei confronti dei quattro e al sequestro di oltre 370mila euro. Il denaro indebitamente sottratto sarebbe stato investito in immobili, depositi e polizze assicurative a Brescia, a Parma, Roma e in alcune città del Nord Italia.
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