Indagine Confartigianato, Massetti: “Sopravvivenza è la parola d’ordine di questo Natale”
Sopravvivenza delle proprie attività, ripresa economica e normalità. Sono le parole d’ordine delle MPI bresciane emerse dall’ultima rilevazione dell’anno, su un panel di imprenditori associati per sondare umori, andamento delle attività, difficoltà e speranze.
«Nonostante l’incertezza e il calo di fatturato, gli artigiani non si arrendono. Ora non ci resta che ricominciare come abbiamo sempre fatto, rimboccandoci le maniche e recuperare quanto perso» commenta il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti che prosegue: «Valuteremo i dati reali di questo ultimo trimestre, per ora sono impressioni ma confermano un trend difficile, un ulteriore pesante calo, con conseguenze ancora in divenire. Certo, c’è tutta la voglia, la resilienza e l’ottimismo di recuperare il tempo perso già a medio termine: con il vaccino la speranza di sconfiggere la pandemia e con il 2021 che vedrà certamente un rimbalzo positivo dell’economia. Ci dobbiamo augurare che le conseguenze non abbiano piegato troppe imprese abbastanza da lasciarle a terra per sempre. Certo, la situazione di questo periodo natalizio con meno consumi sta penalizzando ulteriormente le categorie coinvolte nel mondo della ristorazione, eventi, turismo e dei prodotti artigiani. Ecco perché ci auguriamo perlomeno uno slancio in occasione del Natale verso l’acquisto di prodotti locali».
Tornando all’analisi di Confartigianato: migliorano le prospettive, si attenuano le perdite, ma il futuro rimane incerto. L’analisi dei dati raccolti attraverso la rilevazione web svolta dal 10 al 17 dicembre a cui hanno partecipato oltre 330 associati di Confartigianato Imprese Brescia evidenza tematiche e aspetti differenti. Doveroso, visto il periodo, domandare cosa si augurano gli artigiani per Natale e per il nuovo anno? – Gli imprenditori artigiani bresciani per questo Natale e in vista dell’anno nuovo si augurano per lo più che avvenga in modo accelerato un recupero dell’intera economia (72%), contestuale all’augurio di riuscire a sopravvivere a questa crisi e non dover chiudere la propria impresa (64%), ma soprattutto, per la quasi totalità degli intervistati (93%) un ritorno ad una vita sociale e di relazioni interpersonali come quella precedente al diffondersi del virus. Riassumendo in 3 parole chiave le imprese si ripetono: sopravvivenza dell’impresa, ripresa dell’economia e ritorno alla socialità di prima.
I segni del lockdown di autunno e le previsioni per dicembre – Cadute di fatturato non paragonabili a quelle di marzo-maggio, ma senz’altro pesanti e riportate da molte imprese: la gran parte delle imprese che hanno partecipato al sondaggio hanno subito ulteriori danni dalla seconda ondata in quanto il lockdown di autunno, iniziato lo scorso 3 novembre a seguito della classificazione della Lombardia in ‘zona rossa’, ha fatto registrare ad oltre la metà delle imprese intervistate un ulteriore calo degli ordini. In media le MPI bresciane per il mese di novembre hanno subito un calo del fatturato del -26%. Non migliora la situazione a dicembre, mese in cui le MPI del territorio prevedono di realizzare ricavi inferiore del -24% rispetto ai ricavi realizzati nel mese di dicembre di un anno fa. Il 58% delle imprese artigiane bresciane ha avanzato almeno una richiesta alle banche. In prevalenza sono state richieste: moratoria (64%) e consulenza (61%); mentre è crollata la domanda di credito per investimenti (16%).
Futuro, Ripresa e Ripartenza – A maggio erano 4 imprese bresciane su 10 prevedevano un recupero della normalità aziendale graduale nell’arco di 6-12 mesi. Ora, a seguito anche della seconda ondata pandemica, il contesto fortemente incerto fa si che circa la metà (48%) degli imprenditori non sono attualmente in grado di fare previsioni rispetto all’andamento futuro del mercato, e questo come noto deteriora le aspettative degli imprenditori sulla base delle quali si parametra la domanda di lavoro e quella per investimenti. Le imprese che invece non esprimono incertezza indicano come traguardo di recupero del fatturato pre crisi Covid-19 la fine del 2021. «Per lo più, nella fase di progressiva uscita dalla crisi e di ripartenza per i nostri imprenditori coinvolti risultano trainanti: sostegno al sistema dei pagamenti e alla finanza d’impresa, dinamismo e resilienza delle imprese e fiducia e capacità d’acquisto dei consumatori con il recupero della domanda interna. Mentre identificano come principale ostacolo alla ripartenza l’eccessiva burocrazia. Rispetto ai provvedimenti di sostegno all’impresa quello ritenuto indispensabile e prioritario per la sopravvivenza dell’intero tessuto produttivo riguarda la diminuzione della pressione fiscale. E una certezza: il valore artigiano dei prodotti e dei servizi delle nostre imprese è quello che fa la differenza, che distingue e rende il made in Italy unico al mondo» conclude il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Eugenio Massetti.
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