Per risolvere la situazione ci sono ancora pochi giorni. Poi potrebbe arrivare – obbligata – una decisione che impatterebbe in maniera pesantissima sul sistema del trasporto pubblico nella città e nella provincia di Brescia.
Con una nota, infatti, l’Agenzia Tpl di Brescia – guidata da Claudio Bragaglio – dà conto della riunione straordinaria di ieri del Consiglio di amministrazione, che ha deliberato di inviare al ministero competente il documento del prefetto esaminato al Tavolo di coordinamento e fissato in lunedì 18 dicembre la scadenza per la verifica delle condizioni economiche del piano che dovrebbe garantire il servizio di trasporto in occasione della riapertura delle scuole, fissata per il 7 gennaio.
“Si rende necessaria per il 2021 la conferma per Brescia delle risorse complessivamente stanziate per TPL e Metrò nell’anno 2020″, scrivono Bragaglio e il direttore Carmine Croci nel comunicato. E le cifre in ballo non sono da poco: 8,5 milioni di euro dal Comune, 5 milioni dalla Lombardia e 2,5 dalla Provincia, circa 16 milioni in tutto. Ma – nonostante le sollecitazioni fatte a giugno a tutti i livelli istituzionali coinvolti – oggi sul piatto ci sono soltanto i 3,5 milioni della Loggia, troppo poco per ripartire alle condizioni fissate.
“Diversamente – si legge nel comunicato – si rendono obbligate per il CdA gravi e preoccupanti scelte conseguenti di riduzione del servizio di Tpl, urbano ed extraurbano, in modo corrispondente al venir meno delle risorse, a partire dalla riapertura delle scuole il 7 gennaio”.
Se lunedì gli enti pubblici non stanzieranno nuove risorse, dunque, il Cda sarà costretto a deliberare pesanti tagli in vista del 7 gennaio. Il rischio, come annunciato, è che venga tagliato già da gennaio del 25 per cento il servizio di trasporto urbano (Brescia Trasporti) e del 15 per cento quello extraurbano (Arriva).
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