di Ciro Corradini – Diciamo la verità: il Brescia non è fortunatissimo con buona pace del “Re degli scaramantici”, dell’Imperatore del “mi tocco i maroni”, del Signore e Padrone dei Cornetti Rossi e dei cornetti Algida, del superstizioso a prescindere. Contro l’Entella sei in vantaggio, senza grandi meriti, ad un minuto dalla fine e prendi gol? La Dea bendata si è sbendata e ti ha castigato…….
JORONEN 5,5: meno decisivo che in altre occasioni. Non ha colpe precise, ma da un portiere del suo calibro è lecito attendersi sempre qualcosa in più. Voto in italiano 8 pieno: provate voi a declinare in finlandese il verbo temporeggiare come lui fa in italiano !
SABELLI 6,5: che vi devo dire? A me continua a sembrare quello che canta da tenore in un coro di gente che usa il falsetto. E’ una spanna sopra tutti. Sempre. Per il Brescia è come la Torre Eiffel per Parigi: se si spegne si spegne tutta la Francia.
PAPETTI 5,5: stavolta ricade nei vecchi errori del passato. Si perde l’uomo e torna irruento anche quando non necessario. La facilità con la quale gli attaccanti avversari si inseriscono tra i nostri centrali di turno è più preoccupante di un dolore costante alla prostata.
MANGRAVITI 6,5: segna più di Aye ! E’ implacabile in area manco fosse il figlio segreto di Pippo Inzaghi. Sta nel posto giusto al momento giusto che non è così facile. Segnare lo esalta e gli aumenta l’autostima. Dopo il gol esulta mettendosi mano tra i denti e mi chiedo se: 1) lo fa perchè perde gli incisivi ogni volta che segna 2) perchè pensa quanto so stato pirla a restare a Brescia 3) perchè è ligio alla norme anticorona virus ma alla sua maniera.
MATEJU 5,5: come portiere sembra Buffon prima che mogli, figli, tabaccai e arbitri di Champions gli togliessero il sonno, la tranquillità e parte dello stipendio. Causa il rigore che consegna all’Entella un punto per i liguri prezioso come l’ultimo molare per un novantenne. Altalenante,
BISOLI 6: rieccolo! Il giocatore non di discute, chi gli lucida il pavimento di casa sì. E’ tornato ed è un ritorno importante. Il giocatore ha tutto per essere leader in campo e penso, se tanto mi dà tanto conoscendone il padre, anche fuori.
VAN DE LOOI 5,5: provate a guardare fisso per tre minuti un mulino a vento. Se riuscite a non addormentarvi è perchè a voi nemmeno Jucas Casella vi ipnotizza! Gioca su ritmi così blandi che la palla ad un certo punto domanda il cambio perchè si annoia.
DESSENA 6: di mestiere. Mi ricorda un personaggio, Alatriste, di Arturo Perez Reverte, scrittore spagnolo, brutti ignoranti che conoscete il calcio e basta e pensavate stessi parlando di un terzino del Real Sociedad o del Celta Vigo ! In pratica una sorta di mercenario “Triste, solitario y final (altra citazione colta perchè ho fatto le scuole alte, ma non vi dico di più, in caso lo spiego personalmente solo a Cellino, se volesse chiamarmi tra un pudding ed un piatto di fish & Chips e l’altro) .
SPALEK 5,5: stavolta meno incisivo del solito e meno spumeggiante del solito. Come un prosecco lasciato senza tappo per due ore.
LABOIKO 5,5: vale il discorso fatto per l’olandese planante. Troppo lento e prevedibile. Il calcio italico sarà pur vero, come sosteneva il mitico Brera e qui mi scappello, è femmina, ma è una femmina rapida e difficile da conquistare. Normale comunque che abbia bisogno di tempo.
AYE 6,5: leggo commenti di colleghi che sembra abbiano improvvisamente scoperto il nuovo Van Basten, il fratello segreto di Suerez, il cugino di primo grado di Aguero. Me li segno i loro commenti il cui senso è: era incompreso, ma adesso vedrete che ci stupirà con effetti speciali in ossequio al suo sommo scopritore, l’unico e il solo scova talenti del calcio internazionale. Vorrei dir loro che non è necessario prostrarsi di fronte all’Imperatore o presunto tale. Aye ha segnato ancora e questo gli va dato a merito. Pure in Coppa (su rigore) aveva centrato la porta. Si impegna e lotta e anche questo è un merito ma, come diceva un saggio: “quando il sole della cultura è basso all’orizzonte, anche i nani sembrano giganti…”. Domanda: ma quando rientreranno Donnarumma, Torregrossa, Ragusa e l’islandese, chi gioca?
NDOJ 5,5: al solito. Continua a peccare in continuità. Alterna prove da lode e peana ad altre senza nerbo. Forse il cambiare spesso ruolo in base all’assetto del centrocampo non lo aiuta.
JAGIELLO 5,5: di giocatori dalle sue caratteristiche ne avevamo già. Non incanta e non brilla. E’ opaco come un dado di terracotta.
GHEZZI 5,5: non incide e non fa danni.
LOPEZ 6: dice che non guarda agli assenti, dice che il pareggio ci può stare e che non abbiamo giocato bene. Dice anche che, in vantaggio per due volte, non ti puoi far riprendere dagli avversari. Sottolineo che abbiamo già perso punti con Entella e Ascoli, due squadre che a detta di tutti, lotteranno per la salvezza. I campionati si vincono contro le piccole! Meditate gente, meditate…
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