Domani, mercoledi 14 ottobre, il Tar della Lombardia prenderà un prima importante decisione in merito alla sospensione della realizzazione del Tempio crematorio di Quinzano d’Oglio avanzata da un fronte compatto che comprende ambientalisti, animalisti, cittadini e produttori agricoli della zona. Ma anche artisti come Omar Pedrini si sono schierati pubblicamente contro il progetto.
“La popolazione, le imprese ed anche l’Aidaa – si legge in una nota di quest’ultima associazione – sono compatti nel dire no a questo Forno Crematorio per salme umane che se realizzato potrebbe di fatto alla distruzione di una delle zone a maggiore vocazione nella produzione di agricoltura biologica della Lombardia e di tutto il nord Italia”.
Il forno crematorio, a regime, dovrebbe bruciare 2.400 salme all’anno. Il fronte del no, sul fronte legale, è assistito dagli avvocati Daniele Granara e Chiara Fatta.
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