di Sara Ferrari – Scegliere il furetto, ci avete mai pensato? Il furetto appartiene a una specie domestica a tutti gli effetti, frutto di una domesticazione che risale ad almeno due millenni fa. Lo status di animale domestico del furetto è reso ufficiale da una dichiarazione dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), che ha valore giuridico. Non può essere considerato specie selvatica né presenta popolazioni selvatiche naturalizzate nel territorio nazionale. Il nome scientifico del furetto, Mustela putorius furo, significa “ladro puzzolente” in riferimento al carattere (ama raccogliere e nascondere il cibo) e al cattivo odore perché se non ne abbiamo cura può puzzare molto, e sarebbe soprattutto per causa nostra. Membro della famiglia dei Mustelidi (Mustelidae), deriva dalla nostra puzzola europea così come il cane deriva dal lupo. Abituato da secoli a dipendere dall’uomo, difficilmente sopravvive in natura.
E’ un animale molto vivace che ha bisogno di poter giocare fuori dalla gabbia ed esplorare l’ambiente almeno per qualche ora al giorno, sia per il suo benessere fisico che psicologico. Pertanto non deve essere tenuto costantemente rinchiuso; tuttavia, per metterlo al sicuro dai pericoli, è bene lasciarlo nella gabbia il tempo che trascorre dormendo o i momenti in cui non si è presenti per sorvegliarlo (a meno di non poter predisporre per lui un’intera stanza resa sicura, “a prova di furetto”, in modo impeccabile). I furetti dormono parecchie ore, possiamo dire che questi animali hanno due livelli di attività: o sono attivamente impegnati nel gioco, o dormono profondamente. Sono molto affettuosi, amano farsi coccolare dal proprietario e gli si affezionano come potrebbe fare un gatto. Sono generalmente docili ma esistono sempre eccezioni alla regola. L’aggressività può dipendere dalla scarsa abitudine al contatto umano, nel caso ad esempio di animali che sono vissuti per diversi mesi in gabbia, prima di essere adottati o venduti. In questi casi con tempo, pazienza e un po’ di fermezza è possibile vincere la diffidenza del furetto, fargli perdere l’aggressività e renderlo docile e affettuoso. E’ un predatore e manifesta questa sua caratteristica nella passione per l’esplorazione e la caccia, anche se ritualizzata nel gioco. Essendo animale domestico lo si può portare con sè nelle gite fuoriporta, è sufficiente attuare piccoli accorgimenti di sicurezza. Per trasportare il furetto fuori casa è indispensabile rinchiuderlo in un trasportino sicuro. Infatti possono viaggiare al seguito del proprietario ed uscire anche dall’Italia se preventivamente identificati con microchip e passaporto. In linea generale è bene non trasportarli nelle gabbie in cui stanno abitualmente perché sono esposti a troppi stimoli esterni che non possono gestire bene. I migliori trasportini sono quelli in plastica per cani e gatti. Si dovrà semplicemente controllare che le chiusure siano solide e ben chiuse. Trasportini muniti di normale abbeveratoio e se vogliamo dargli la possibilità di sgranchirsi dobbiamo munirci di specifici guinzagli a pettorina per furetti. Tali guinzagli permettono di osservarne da un lato il comportamento poiché vista l’indole curiosa sono spesso attratti da oggetti in realtà pericolosi se ingoiati come fili elettrici, sostanze tossiche (piante, farmaci, prodotti per la pulizia della casa, sigarette, alimenti inappropriati) e dall’altra di controllare attentamente gli spostamenti evitando ad esempio che scappino da fessure o si trascinino addosso oggetti pesanti.
Il furetto è un carnivoro obbligato, per mantenersi sano necessita di ingerire esclusivamente alimenti di origine animale ovvero grassi e proteine animali di elevata qualità.
In genere sono docili e non presentano problemi particolari nell’afferrarli e maneggiarli, complice la loro natura coccolosa che ama le carezze. Essendo un animale attivo, curioso e giocherellone è importante che abbia la possibilità di avere a disposizione dei giochi adatti e che possa giocare col proprietario o con furetti, gatti e cani con cui può convivere tranquillamente. Così se avete anche la possibilità di giocare con lui, addestrandolo all’agility potrete scoprire la sua bravura nel cimentarsi in questo sport che soddisfa le sue naturali esigenze di attività. Al contrario per conigli, roditori, uccelli, rettili e persino pesci rappresenta un grandissimo pericolo, essendo un cacciatore di natura.
Informazioni scrupolose in merito ai vaccini ed alle prevenzioni a cui sottoporli, nonché notizie sul cibo, sul migliore giaciglio sicuro sono fornite dai veterinari. Come sempre sconsiglio l’acquisto di uno di questi animali, nella consapevolezza che i rifugi delle associazioni ne hanno molti in cerca di affido. Così coloro che scelgono di condividere le proprie giornate con un furetto possono contattare ad esempio Enpa, Oipa, Associazione italiana furetti onlus che offrono schede tecniche, informazioni su come adottare, consigli sulla gestione ed una bacheca con le adozioni disponibili. Ovviamente come per tutti gli animali di cui ci vogliamo occupare è importante prendersi cura del loro stato di salute garantendogli un’esistenza serena (durata media della vita 6-8 anni) e poter trascorrere con loro giornate all’insegna del gioco e della dolcezza.
www.comune.brescia.it/servizi/ambienteeverde/SportelloAnimali/Pagine/Animali-esotici-1.aspx
www.aaeweb.net/sezione_furetti/scheda.htm
🔴 CORONAVIRUS, LA MAPPA DEL CONTAGIO NEL BRESCIANO
🔴🔴🔴 QUI TUTTE LE NOTIZIE PUBBLICATE DA BSNEWS.IT SUL CORONAVIRUS
Si è tenuta nei giorni scorsi presso la sede di Confartigianato Brescia di via Orzinuovi 28 l’elezione…
Sono pesanti le presunte irregolarità contestate dalle forze dell'ordine a un'azienda tessile di Prevalle alla…
«Ogni infortunio, fino alle ultime intollerabili disgrazie avvenute nelle ultime settimane sul nostro territorio, interrogano…
Domenica 12 maggio torna il “Pic Nic d'epoca - Le déjeuner sur l'herbe”, evento organizzato…
Caos e code nelle farmacie bresciane dopo che la Regione ha fissato nel 30 marzo…
La maggioranza di Salò finisce a pezzi e si apre dunque la possibilità che, dopo…