di Enrica Recalcati – L’artista bresciano Maurizio Donzelli, in pieno lockdown, il 22 aprile 2020 si mette a tavolino. Ispirato dal filosofo Giorgio Agamben, intellettuale polemico e fuori dal coro, spinto dal desiderio di rinascita e rivalsa e in opposizione all’isolamento forzato, scrive una riflessione sulle conseguenze che la pandemia ha provocato anche nell’arte.
«Noi artisti visivi in qualche maniera abbiamo tentato di opporci all’isolamento e al confino, spesso con iniziative virtuali…tutto questo non sostituisce il rapporto fisico del corpo a corpo con l’opera…Alla morte, al rischio, possiamo opporre solo il pensiero di essere giunti, a un certo punto del nostro percorso, a un grado-zero che, per la prima volta nella storia umana, ci rende tutti uguali in tutte le latitudini…». L’invito è di realizzare un GestoZero, fotografando in bianco e nero le proprie mani al lavoro davanti agli scalpelli, alla creta, al foglio bianco da disegno, alla macchina fotografica. Un insieme di GestiZero che testimonino il punto di arrivo e la ripartenza in un mondo nuovo e ricco di fermento, un passaggio quasi biblico dalle tenebre alla luce. «Immaginiamo un manifesto…Dedichiamo il nostro GestoZero a tutte quelle persone morte in solitudine, a noi conosciute o sconosciute, specialmente qui nelle province di Brescia, Bergamo e Cremona.».
Nasce così il Manifesto a cui aderiscono 71 artisti contemporanei, di cui oltre 40 i bresciani, uniti nel condividere la memoria di un isolamento forzato e i valori delle riflessioni scaturite da un periodo così drammatico. Gli artisti di Brescia, Bergamo e Cremona, città particolarmente colpite dalla pandemia, su richiesta di Donzelli, hanno fotografato le proprie mani al lavoro, nell’istante in cui la creazione sta avvenendo, come risposta al dramma dei mesi trascorsi. A maggio nasce la pagina Instagram @GestoZero, dove insieme alle foto appaiono i pensieri e i commenti degli stessi artisti partecipanti al progetto. I curatori della pagina Instagram Ilaria Bignotti, ACME Art Lab, Giorgio Fasol e Matteo Galbiati, con la collaborazione di Antonio Marchetti Lamera, si rendono conto della potenza del messaggio. Nasce l’idea di una mostra, anzi tre, dopo Brescia, Cremona e Bergamo.
«Cosa c’è dopo il gesto zero?» si domandano gli artisti attori del progetto. Tante le risposte, date con i vari linguaggi dell’arte, attraverso le mani, i gesti, i materiali. Il visitatore è chiamato a riflettere sul rapporto tra l’uomo e lo spazio. L’intimo, il privato, l’urbano, il pubblico: si sperimenta un nuovo modo di vivere tra le mura domestiche. Il tempo è rallentato e la nostra relazione con le cose muta. La casa è ufficio, palestra, bar e rifugio. Abbiamo riscoperto il valore dei balconi e osservato meglio la natura. La poesia di piccoli oggetti, le architetture, gli spazi. L’arte prova a raccontarlo. L’arte continua a vivere, tra pensiero e intervento, interpretando e immaginando un mondo nuovo. Non solo testimonianza dei fatti accaduti, ma oltre. Assieme alle opere stiamo compiendo il nostro GestoZero immaginando un nuovo sguardo, nuove azioni.
Sono tutte particolari queste opere e colpiscono perché originali ed emozionanti. Eros Mauroner espone nature morte con oggetti che lo hanno accompagnato durante il lockdown, Ken Damy, maestro della fotografia analogica, descrive ombre e natura attorno al proprio domicilio, Fabio Bix ha trasformato fazzoletti di carta in sculture, Albano Morandi nel suo Paesaggio Polittico con tempere, cera e collage ha realizzato una sequenza di vedute dal sapore mediterraneo dove acre e dolce si contrappongo in sinergia, uno sguardo avanti e uno indietro, in un retro-viaggio dal sapore di speranza. Infine l’autore del Manifesto Maurizio Donzelli col titolo “0”, zero oro, propone un invito alla luce con un’opera di damascato oro zecchino. GestoZero, una mostra che invita ad una rinascita per la quale l’arte può dare un contributo importante.
LA SCHEDA
Gesto Zero. Istantanee 2020.
Museo di Santa Giulia
Via Musei 81/b Brescia
fino al 20 settembre 2020
da martedì a venerdì dalle 12 alle 17,30
sabato, domenica e festivi dalle 11 alle 18
ingresso gratuito info prenotazioni 030 2977833/34
A Cremona, al Museo del Violino
dal 1° ottobre al 1° novembre 2020
A Bergamo, ex Chiesa di Santa Maria Maddalena
dal 18 marzo al 2 maggio 2021
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