“Jamaica Beach e illecito. Esposto al Prefetto di Brescia”. E’ questo il titolo del comunicato stampa inviato dai consiglieri comunali di minoranza di Sirmione Emanuela Prati e Andrea Volpi, che annunciano di aver scritto al prefetto per “segnalare la nuova ordinanza dell’Amministrazione Comunale di Sirmione che ha limitato l’accesso alla frequentatissima spiaggia Jamaica, ai piedi del sito archeologico delle Grotte di Catullo”. Un atto con cui il sindaco ha deciso che “dal giorno 10/07/2020 fino al 30/09/2020 è vietato l’accesso al pubblico non autorizzato sulla spiaggia“.
“Il bar situato nell’area – scrivono i due consiglieri – è in gestione ad un privato, a seguito di un bando del Polo Museale regionale del 2015, scaduto alla fine del 2017 e pare rinnovato tacitamente”.
Nella lettera inviata al prefetto Attillio Visconti dai consiglieri di minoranza si legge ancora che – con la decisione del sindaco – “…si limita la libertà di accesso ad un’area pubblica, demandando del tutto ad un soggetto privato la ‘selezione’ degli autorizzati. Vogliamo precisare che nell’ordinanza non viene indicato un numero massimo di accessi contemporanei, inoltre cosa gravissima e socialmente discriminante non vengono enunciati i criteri di ammissione, che è chiarissimo non vertano sul numero massimo raggiunto in ordine temporale, ma viene demandato al gestore, in base a criteri di tipo arbitrari ed informali”. Questo, di fatto – incalza la lettera – “limita la libertà di accesso ad un’area pubblica, demandando del tutto ad un soggetto privato la ‘selezione’ degli autorizzati. Privato che selezionerà quindi anche l’accesso all’area demaniale (la parte degli scogli) non inclusa nella concessione e quindi non di sua competenza”
“Siamo di fronte a una vera e propria privatizzazione del lido – attacca la minoranza – Una decisione gravissima che colpisce uno dei luoghi più importanti di aggregazione estiva del Basso Garda. Pare evidente che la decisione nasca all’ombra della tutela della salute pubblica legata al contenimento del Covid, ma nella stessa lettera ci si chiede perché le misure anti-covid siano state applicate così rigorosamente solo in questa spiaggia sirmionese, quando sia alla spiaggia di Lugana, alla spiaggia della Brema che a Punta Grò si sono verificati assembramenti ben più pesanti”.
Da qui la richiesta al prefetto di intervenire per cancellare l’ordinanza o imporre al sindaco la “correzione”.
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