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Un’altra occasione persa dagli imprenditori italiani | di Enrico Giorgio Mattinzoli

di Enrico Giorgio Mattinzoli Un’altra delle tante occasioni perse dalle Imprese e dagli Imprenditori Italiani! Sicuramente bravi ma poco inclini al cambiamento.

L’elezione del nuovo Presidente di Confindustria segna ancora una volta il lento declino della Rappresentanza d’Impresa.

Il passo indietro di Beppe Pasini conferma non solo lo stile e l’alto profilo della persona, ma l’impossibilità di cambiare le modalità di rappresentanza nel nostro Paese. Non c’è posto quindi per chi, non essendo avvezzo alle strategiche frequentazioni romane, vede nel gravoso impegno ai vertici di un’ Organizzazione di Categoria esclusivamente il mezzo per migliorare il benessere del Paese attraverso imprese sempre più competitive.

La storia di Pasini parla da sé non solo e non tanto per i suoi successi imprenditoriali, che sono notevoli, ma per le modalità con le quali li ha costruiti, sempre nel rispetto della controparte sindacale e con l’obiettivo che “si cresce insieme”. Il Sindacato dei Lavoratori, le Organizzazioni di Categoria, a Brescia come a Roma nel suo impegno in Federacciai, hanno saputo apprezzare il suo approccio sempre costruttivo e mai di parte.

In un’epoca in cui sono pochi i “Luigi Lucchini in circolazione” l’occasione di vedere il Presidente di AIB alla guida di Confindustria, avrebbe garantito rappresentanza anche alle Piccole Imprese attraverso un interlocutore autorevole.

Bene hanno fatto alcuni ex Presidenti di AIB, Aldo Bonomi in testa, ad appoggiare questa candidatura, ancora una volta come i Bresciani sanno fare: mettendoci la faccia!
Il rammarico resta nei bresciani come in tutti quelli che hanno creduto per un momento che il cambiamento fosse oramai a portata di mano e che impegno e capacità e non tattica, in momento così delicato per il sistema Economico del Paese, dovessero essere le uniche logiche nella scelta del Rappresentante delle Imprese.

In un sistema di Rappresentanza oramai obsoleto e superato dalla storia, in gran parte figlio degli allineamenti politici del dopo guerra, che vedono a livello nazionale coesistere, spesso in modo conflittuale, quattro Organizzazioni Artigiane, due del Commercio, tre dell’Agricoltura e molto altro ancora, forse questa sarebbe stata la volta buona per creare le premesse di “semplificazione” un’unica forte e autorevole Federazione delle Imprese.
Sarà per la prossima volta? Può essere, ma questa come tante e troppe altre, resta un’ occasione perduta dalle Imprese e dagli Imprenditori Italiani sicuramente bravi ma poco inclini al cambiamento.

Buon lavoro comunque al nuovo Presidente, che passato il momento elettorale, sono certo,troverà come sempre i bresciani al suo fianco nella difficile sfida che attende il Paese: ripartire!

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Redazione BsNews.it

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