⚠️ Ammende per violazione ordinanza Coronavirus, i consigli dell’avvocato

Un audio con consigli utili sta girando su Whatsapp: abbiamo chiesto di verificarlo al nostro avvocato. Chi non segue la procedura corretta rischia di non essere più incensurato

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L’audio sta circolando in queste ore su centinaia di cellulari bresciani tramite Whatsapp. Il messaggio dura 8 minuti e 37 secondi e. nello stesso, una donna – che cita un nome e si definisce avvocato – fornisce ai destinatari della comunicazione (secondo le informazioni raccolte da BsNews destinata a un ridottissimo gruppo di conoscenti e poi diventato virale) consigli utili nel caso vengano fermate dalle forze dell’ordine e venga contestata loro la violazione del decreto del presidente del consiglio dello scorso 8 marzo.

BsNews lo ha ascoltato e – a fronte delle richieste ricevute dai lettori sull’audio – ha deciso di verificarne il contenuto per capire se le informazioni della comunicazione-audio fossero o meno veritiere, evitando così che i cittadini che lo ricevono divulghino informazioni non verificate (in questo caso, senza entrare troppo nel merito, le informazioni ci risultano diffuse da persona competente nella materia).

Il nostro giornale, per le finalità sopra indicate – non essendo riuscito a contattare la persona citata – ha deciso quindi di sottoporre il quesito sui rischi di una sanzione per violazione dell’articolo 560 Codice Penale a un avvocato di sua fiducia e di pubblicare in autonomia una breve “guida” utile per i lettori – sintesi giornalistica di quanto appreso – sull’argomento.

PER I DETTAGLI E I CASI SPECIFICI VI RIMANDIAMO COMUNQUE AL VOSTRO LEGALE DI FIDUDICA. RICORDIAMO INOLTRE A TUTTI DI SEGUIRE SCRUPOLOSAMENTE LE DISPOSIZIONI DELLE AUTORITA’ E DI USCIRE IL MENO POSSIBILE: PER EVITARE SANZIONI, MA SOPRATTUTTO PER TUTELARE LA PROPRIA SALUTE E QUELLA DI TUTTI.

CORONAVIRUS, CHE FARE SE SI VIENE FERMATI E VIENE CONTESTATA LA VIOLAZIONE DELL’ARTICOLO 560 DEL CODICE PENALE

Come noto l’ultimo decreto del Presidente del Consiglio dei ministri stabilisce il divieto di spostamento all’interno e all’esterno del Comune di residenza o domicilio se non per comprovate esigenze legate a salute, lavoro o altre necessità. Le forze dell’ordine possono dunque chiedere conto delle motivazioni dei nostri spostamenti, chiedere di produrre altra documentazione (nel caso della spesa, per esempio, lo scontrino) oppure procedere a verifiche d’iniziativa.

Se si viene fermati (i controlli, lo ricordiamo, vengono effettuati a campione) è buona prassi portare con sè l’autocertificazione compilata in ogni parte, che non vale come “giustificazione” ma serve ad agevolare l’attività di controllo degli agenti (qui potete scaricare il modulo), che devono verificare le ragioni dello spostamento e la direzione.

Qualora il pubblico ufficiale – ritenendo i motivi dello spostamento palesemente ingiustificati – contesti alla persona controllata la violazione dell’ordinanza e, in particolare, dell’articolo 650 del Codice penale, le forze dell’ordine procedono da prassi a identificare la persona, chiedendole di eleggere domicilio (è importante farlo presso la propria abitazione e non lo studio dell’avvocato) e di nominare un avvocato: la persona può scegliere il suo legale di fiducia o lasciare che ne venga nominato uno d’ufficio.

Da quel momento le forze dell’ordine fanno comunicazione di notizia di reato per violazione dell’articolo 650 del Codice penale che – di fronte a dell’inosservanza  dei provvedimenti dell’autorità può prevedere l’arresto fino a tre mesi o una ammenda fino a 206 euro.

E’ importante capire che l’ammenda non è una semplice multa per violazione alle regole basilari del codice della strada (come l’eccesso di velocità), ma una vera propria sanzione penale.

Di fronte alla contestazione del reato dell’articolo 650 (che prevede come sanzione l’arresto o ammenda), dunque, bisogna contattare l’avvocato di fiducia o quello d’ufficio, aspettando la notifica del decreto penale di condanna (in busta verde o consegnata direttamente dalle forze dell’ordine). Dopo la ricezione si avranno 15 giorni per fare opposizione. Visto che il reato previsto prevede alternativamente l0arresto o l’ammenda – secondo il Codice penale – sarà possibile chiedere l’applicazione dell’oblazione, che prevede la possibilità di estinguere il reato nel caso in cui si paghi la metà del massimo.

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Ultimo aggiornamento il 28 Marzo 2024 16:46

 

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