C’è anche il bresciano Giuseppe Pasini – presidente degli industriali bresciani di Aib e del gruppo Feralpi di Lonato – tra i tre candidati nazionali alla successione di Vincenzo Boccia alla presidenza di Confindustria nazionale.
I termini per le autocandidature – con il requisito del consenso del 10 per cento dei 179 componenti del consiglio generale – sono scaduti a mezzanotte. E in tre si sono lanciati ufficialmente nella corsa. Oltre a Pasini, si contenderanno il ruolo il presidente di Assolombarda Carlo Bonomi e la vicepresidente di Confindustria per l’internazionalizzazione Licia Mattioli.
La procedura prevede ora cinque settimane di consultazzioni dei tre saggi, che dovranno consultare la base. Un percorso che terminerà il prossimo 26 marzo, quando il consiglio generale voterà a scrutinio segreto il nuovo presidente, e il 20 maggio, quando a esprimersi sarà l’assemblea generale, di 880 membri.
Il favorito, secondo i rumors, sarebbe oggi Bonomi, che disporrebbe già del sostegno di quasi un terzo del consiglio generale (53, contro i 28 di Pasini e i 20 di Mattioli, sostenuta da Boccia). Ma Pasini potrebbe contare anche sull’appoggio del bresciano Marco Bonometti (comunque non soft), attuale presidente regionale di Confindustria, e dell’emiliano Emanuele Orsini, che in precedenza aveva anche ipotizzato una propria candidatura per il massimo incarico.
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