“In realtà, attacca Dario Balotta di Onlit, “il rifinanziamento della Brebemi si è reso necessario perché nel corso del 2019 le perdite hanno superato un terzo del capitale sociale e per nascondetre la crisi della concessionaria”. A sottoscrivere l’aumento di capitale sono stati i soci di minoranza: Pizzarotti, oggi al 7,4%, e il Consorzio Cooperative Costruzioni e CCC Società Cooperativa. Le tre imprese, però, non verseranno nuova liquidità, ma rinunceranno a dei crediti che vanta nei confronti della società che gestisce la Brebemi.
Per quanto riguarda il conto economico, ricorda sempre Balotta, “nei primi nove mesi del 2019 – a 5 anni dall’apertura dell’autostrada – la società ha totalizzato una perdita netta di 26,7 milioni, e su Brebemi continua a gravare un indebitamento finanziario netto di 2,27 miliardi”.
Balotta, infine, parla dei dati di traffico e della questione dei debiti con Intesa: “L’apertura del collegamento con l’A4 – costato 60 milioni di euro e che ha consumato altri 50 ettari di suolo agricolo – non ha ribaltato la situazione. La leggera variazione del traffico – che resta sempre inferiore a quello di una strada provinciale – non basta neppure per iniziare a pagare gli oneri finanziari annui di 80 milioni di euro. Passati oramai 5 anni sui 25 della concessione, Brebemi non ha ancora cominciato a pagare il mutuo contratto con le banche, e banca Intesa, che controlla l’87% delle azioni dell’autostrada, si trova ora nell’imbarazzante situazione di essere al tempo stesso al tempo stesso debitrice e creditrice di se stessa. Presto vedremo se si giocherà la partita del recupero crediti o se questi diventeranno crediti inesigibili, facendo perdere 2 miliardi all’Istituto di credito grazie a un finto project financing, e un’opera che si dimostra sempre più inutile”.