Chiara e precisa definizione è data dalla legge.
Non molti anni fa è entrata in vigore la legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo (legge n.281 del 14 agosto 1991). Un passo legislativo che ha permesso di identificare le responsabilità precise nella gestione degli animali. Dunque un importante cambiamento si è verificato, basti pensare che prima degli anni ’90 i canili avevano unicamente la funzione di luogo di stallo dove erano portati i cani e gli animali d’affezione trovati vaganti. Qui permanevano per il periodo di tre giorni a seguito del quale, senza che i legittimi possessori li avessero reclamati e ritirati, i sequestrati erano uccisi con metodi eutanasici o concessi ad istituti scientifici (per essere oggetto di sperimentazioni) o, infine, ceduti a privati che ne facevano richiesta. Alla luce di questo è comprensibile rendersi conto e avere anche un sussulto di fronte a questa realtà cruda, distante solo 30 anni. La legge quadro ha cercato di approntare una serie di provvedimenti per combattere la problematica del randagismo e stabilire le competenze dei vari enti pubblici presenti sul territorio.
Affidando compiti precisi ai servizi veterinari delle allora “unità sanitarie locali” oggi Ats, rendendo di competenza delle Regioni varie funzioni tra cui l’istituzione dell’anagrafe canina e la definizione di criteri per il risanamento dei canili comunali e, infine, attribuendo ai Comuni il compito di risanare i canili comunali esistenti e di costruire rifugi.
In regione Lombardia, la legge di riferimento per la tematica è la legge 33 del 2009.
Oggi in generale si può dire che le regioni considerano il canile municipale tradizionale come canile sanitario o canile di prima accoglienza, identificando invece il rifugio come il luogo più adatto per il soggiorno permanente.
Presso ogni canile sanitario devono essere assicurati il ricovero e la custodia temporanea dei cani e gatti, il pronto soccorso, le prime cure ed anche la garanzia di un adeguato smaltimento degli animali morti.
Nel canile sanitario di Brescia trascorso favorevolmente questo periodo gli animali privi di proprietario possono essere destinati alla sezione del rifugio in attesa di affido (ovvero quella in cui il randagio vivrà fino alla possibile adozione e che ha il compito di garantire l’assistenza medico-veterinaria a sue spese, in caso di bisogno).
Nel concreto, alcuni di questi animali sono ospitati dal Canile rifugio di Brescia – trattato nell’articolo del 22 febbraio – unica struttura convenzionata. Altri ospiti pelosi sono presi in carico dalle associazioni di canili e gattili della città che a loro volta si rivolgono al canile sanitario per avere in stallo alcuni dei quattrozampe ed aiutarli a trovare la loro famiglia in un’ottica di collaborazione.
Ancora oggi purtroppo ci sono ospiti che una volta accolti nella zona rifugio ci restano per il resto della vita. Questo è dovuto al fatto che nella maggior parte dei casi, per quanto riguarda i cani, gli affidati hanno fino ad 1 anno di età, mentre la probabilità di affido diminuisce drasticamente già dopo il secondo anno di vita. Di conseguenza i cani randagi di età superiore hanno scarse possibilità di uscire definitivamente dal canile. Il risultato è l’invecchiamento della popolazione ospite presso le strutture.
Da qui l’importanza di politiche incentivanti per aumentare l’indice di adottabilità degli animali randagi come la promozione delle adozioni attraverso la diffusione di foto, informazioni riguardanti gli ospiti ricoverati nei canili/rifugi e la messa a punto di progetti specifici.
Il canile sanitario di Brescia, gestito direttamente dall’Ats (azienda tutela della salute), opera nel rispetto dei compiti e delle funzioni previste dalle normative nazionali e regionali vigenti occupandosi del:
Ats Brescia si propone di ampliare la cultura degli animali da compagnia in ambito urbano proponendo una serie di iniziative. Vengono elencati sul sito gli eventi a carattere formativo ed informativo che sono realizzati durante l’anno.
Le tematiche degli eventi sono scelte facendo riferimento alla crescita culturale della società civile nel rapporto uomo-animali d’affezione e gli eventi sono rivolti, oltre che al volontariato che da sempre collabora attivamente con Ats, alla cittadinanza che desidera ampliare la propria cultura affinando la conoscenza di norme e procedure gestionali specifiche.
*Dati dal sito https://www.ats-brescia.it/canile-sanitario
lunedì, martedì, giovedì e venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00 E dalle ore 13.30 alle ore 15.30;
mercoledì dalle ore 9.00 alle ore 12.00.
Via Orzinuovi 92, Brescia
Tel: 030/3838452 – 8454 Fax 030/3838458
Mail: CanileSanitario@ats-brescia.it
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