Troppo anziana per affrontare un processo. Così ha “sentenziato” (in attesa della decisione del giudice) il perito del tribunale sul caso della donna di 90 anni di Castelcovati che – tre anni fa – denunciò di essere stata violentata da un vicino di casa. Inventandosi tutto.
La donna raccontò che l’uomo si era introdotto nella sua abitazione e, minacciandola con un coltello, aveva abusato per lei. Per questo un rumeno di 35 anni si era fatto anche 35 giorni di carcere (e aveva perso il posto di lavoro) prima di essere completamente scagionato grazie all’esame del Dna (ora chiede, giustamente, i danni).
La realtà dei fatti, emersa successivamente, era ben diversa da quanto raccontato dall’anziana, che per questo era stata denunciata e rinviata a giudizio per calunnia insieme a un uomo con cui avrebbe avuto una relazione clandestina (di cui erano state trovate tracce biologiche sulle lenzuola). Per la donna, ora, si va verso il proscioglimento, per l’uomo il processo prosegue.
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