Quattro giovani di origine moldava sono stati condannati per associazione a delinquere finalizzata alla clonazione di tessere carburante, danneggiamento, furto e utilizzo indebito di carte di pagamento.
La banda, con base a Brescia, avrebbe fatto numerosi rifornimenti di benzina in più province del nord Italia utilizzando le carte di credito di ignari automobilisti. Non solo, perchè i quattro avrebbero inoltre rubato il carburante da alcuni distributori per poi rivenderlo.
Almeno un centinaio i colpi messi a segno tra il 2017 e il 2018.
I quattro hanno però commesso un errore che li ha fatti ora finire agli arresti domiciliari: tra le molte carte clonate, infatti, una apparteneva ad una pattuglia della Polizia stradale di Verona. I poliziotti hanno subito iniziato a indagare e l’inchiesta li ha condotti a collaborare con i colleghi di Brescia. Le indagini hanno permesso di cogliere in flagranza di reato due dei quattro stranieri, beccati a piazzare il dispositivo per la clonazione delle carte in una delle colonnine per i pagamenti di un distributore di benzina.
Dai due i poliziotti sono risaliti al capo della banda, ai domiciliari per altri reati, ma impegnato a gestire il traffico illegale. L’uomo è stato condannato a quattro anni e dieci mesi. Gli altri membri della banda sono stati condannati a 2 anni e 8 mesi, 2 anni e 2 mesi e 2 anni.
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