Hanno negato tutto: dai maltrattamenti all’uso del nome di Sana Cheema come minaccia.
Mamma, papà e fratello delle quattro ragazze pachistane accusati di averle maltrattate per indurne una ad un matrimonio combinato sono stati interrogati dal giudice, ieri, ma hanno respinto ogni accusa.
I tre dovrebbero rispondere di maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e induzione al matrimonio. Le indagini avevano preso avvio dopo che le ragazze si erano rivolte al pronto soccorso della Poliambulanza in agosto.
A Ponte di Legno l'acqua della vasca del Tonale è tornata potabile. A comunicarlo è…
Si è fortunatamente conclusa nel migliore dei modi la brutta disavventura che un cane di…
ROMA (ITALPRESS) – “Il presidente Macron dice sostanzialmente che la Ue ha bisogno di un…
ROMA (ITALPRESS) – “Chiederemo di aggiungere all’articolo 32 della Costituzione questo passaggio: La Repubblica garantisce…
Non c'è pace a Lonato del Garda per il Centro socio culturale La Stazione gestito…
Bisognerà attendere ancora per conoscere l'esito della vicenda che ha portato alla morte di Omar…