Aveva 63 anni il notaio Aldo Garioni, morto nelle scorse ore nella propria abitazione a Brescia a causa di un arresto cardiaco.
Diplomato al liceo classico Arnaldo e laureato in Giurisprudenza a Parma, Garioni era noto in città soprattutto per la sua grande passione per la montagna.
Il notaio aveva infatti tentato l’impresa di scalare la vetta più alta dell’Himalaya nel 2010 con il bergamasco Simone Moro, ma a pochi metri dalla cima un problema fisico lo aveva costretto a rinunciare. Nel 2013 poi, Garioni aveva ritentato a scalare l’Everest, riuscendo insieme a Silvio Mondinelli.
Poi nel 2017, ancora con Silvio Mondinelli, era salito sull’Aconcagua in Sud America e quest’anno, a marzo, sull’isola di Papua alla piramide Carstenz a quasi 5 mila metri di altezza. Per il prossimo anno in programma c’erano l’Antartide e l’Alaska.
Il notaio Garioni era stato presidente degli escursionisti nel gruppo Ugolini di Brescia e si allenava spesso sul Monte Maddalena.
Garioni lascia la moglie e due figli.
I funerali saranno celebrati domani, martedì 3 settembre, alle 15,30 nella chiesa di Chiesanuova.
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