Canapa, Confagricoltura: la politica non danneggi la filiera produttiva

Il presidente Giovanni Garbelli: “Confagricoltura sta lavorando ad un disciplinare di produzione che servirà anche come strumento di interlocuzione nei confronti delle istituzioni chiamate a legiferare sul tema”

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Si è svolto questa mattina nell’Ufficio zona di Leno di Confagricoltura Brescia un partecipato incontro con l’Area Sviluppo e innovazione di Confagricoltura nazionale dedicato alla filiera della canapa industriale.

“Riteniamo – spiega Giovanni Garbelli, presidente di Confagricoltura Brescia – che il parlamento ed il governo debbano intervenire tempestivamente per completare il quadro normativo, con riguardo a tutte le destinazioni d’uso del prodotto e, in particolare, delle infiorescenze. È importante – prosegue il presidente – regolamentare i prodotti nutraceutici e cosmetici a base di cannabinoidi e definire i livelli massimi di THC ammessi per gli alimenti, che vanno stabiliti con un decreto del ministero della Salute che i produttori attendono da almeno due anni”.

“Abbiamo una filiera produttiva in pieno sviluppo – prosegue Garbelli – che non può essere danneggiata dai vuoti normativi: non è accettabile che il settore della coltivazione e della trasformazione della canapa sativa debba continuamente raffrontarsi con giudizi e sentenze che rimettono in discussione l’intero apparato normativo”.

Secondo Confagricoltura, la canapa industriale, nell’interezza della pianta (fusto, foglie, semi, fiori), ha tutti i requisiti e le potenzialità per soddisfare le diverse domande dei nuovi mercati della bioeconomia (integratori alimentari, nutraceutici, biocosmesi, bioedilizia, bioplastiche, bioenergie). La discussione sulla Pac post 2020 deve essere l’occasione per il rilancio della coltura, con investimenti anche in termini di ricerca.

“Confagricoltura – conclude il presidente Garbelli – sta lavorando ad un disciplinare di produzione per definire un percorso di certificazione che potrà essere il punto di riferimento per l’interlocuzione con le istituzioni chiamate a legiferare sul tema”.

 

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