Che fare se si trova un riccio? | ANIMALI & ANIMALI /9
di Sara Ferrari – Ai ricci dedichiamo un articolo proprio perché frequentemente nelle zone più periferiche della città si possono incontrare ed essendo un animale che da sempre a molte persone suscita simpatia e tenerezza avere indicazioni per sapere come comportarsi e capire se il piccolo o l’adulto che ci troviamo davanti è ferito o malato può essere un aiuto.
ll riccio europeo è un animale selvatico, tutelato e protetto da diverse leggi, per cui non è possibile detenerlo né trasformarlo in un animale da compagnia.
E’ molto importante, però, nei casi di necessità, prelevarlo per affidarlo alle cure di un CRAS (Centro Recupero Animali Selvatici).
QUANDO E’ NECESSARIO SOCCORRERE UN RICCIO?
Vanno soccorsi tutti i ricci che in settembre/ottobre non hanno raggiunto il peso minimo sufficiente per superare il letargo ovvero 500/600 gr.
Questo è un dato molto importante poiché, se mancano le adeguate riserve di grasso sottocutaneo da bruciare durante l’inverno, il riccio muore nel sonno o continua a vagare alla disperata ricerca di cibo che non potrà trovare e morirà di stenti.
Va raccolto ogni riccio:
•ferito;
•colpito da zecche (principale causa di morte per anemia grave) e pulci;
•malato (si sospetta che il riccio sia in questo stato quando si corica su un fianco, barcolla, trascina le zampe posteriori, fatica a deambulare)
•orfano che vaga in cerca della madre;
•che vaga di giorno (il riccio è notturno, di giorno dorme anche 18 ore in situazione di normalità)
•animali che si trovano in zone di imminente pericolo (pozzi, pozzetti, tombini, strade molto trafficate, piscine, reti metalliche, reti per orti, trappole per topi, cantieri di lavoro).
Lo si lascia tranquillo al buio, senza somministrare alcun tipo di alimento o farmaco, se non dopo avere contattato un veterinario o un centro specializzato. E’ importante telefonare al Corpo Forestale dello Stato o ai Vigili per ricevere informazioni sul Cras più vicino.
I ricci soccorsi non devono mai essere alimentati, poiché spesso ci possono essere spaccature del palato o traumi della mandibola e un intervento “fai da te”, somministrando cibo, potrebbe aggravare una situazione già precaria.
Se il soccorso viene effettuato nel periodo che va da fine aprile a fine settembre bisogna porre particolare attenzione, perché potrebbe trattarsi di una mamma che sta allattando.
In tal caso è importante controllare che nelle vicinanze non ci sia una cucciolata nascosta tra i cespugli in attesa di mamma riccia.
IMPORTANTE: qualora ci siano davvero dei piccoli è fondamentale non mettere i cuccioli nella stessa scatola della loro mamma che, spaventata, potrebbe non riconoscerli e ucciderli.
E’ bene ricordare che anche quando il riccio si trova in una delle situazioni di imminente pericolo, citate sopra, lo spostamento dalla zona di pericolo sarà limitata al minimo necessario per evitare il rischio di allontanare troppo una mamma dalla propria cucciolata. Se vi è la necessità di prelevare i piccoli con un paio di guanti si raccolgono delicatamente, si mettono in una scatola con accanto una borsa di acqua calda, per garantirgli una normotermia.
Se ci si accorge che vicino casa ci sono dei ricci ecco alcuni piccoli aiuti che si possono dare loro:
- In estate, ogni sera, mettere sempre acqua frescain una ciotola bassa, fuori dalla porta o nell’orto (i ricci muoiono di sete e si avvicinano alle case in cerca di cibo, ma soprattutto di acqua: le campagne, per il tipo di coltura oggi adottato, sono sempre meno idonee alla vita del riccio, che diventa suburbano);
- Posizionare crocchette o “umido” per gatti, in una casetta mangiatoia, con un’apertura di cm 10×10, (o un cesto di vimini rivoltato ad esempio) per avere la sicurezza che sia il riccio ad alimentarsi e non gatti e o cani;
- Se si vive circondati da spazi di campagna lasciare in giardino un angolino ricco di rametti e foglie, che gli servono per costruire il nido, dove poter riposare al sicuro durante il giorno o per le mamme riccio per poter partorire
Riferimenti utili:
Gruppo Carabinieri Forestale di Brescia | via Donatello 202, Brescia | 030.2309167 |
Vigili del fuoco di Brescia | Via Scuole 6, Brescia | 030.371911 |
Cras del Parco dell’Adamello | Località Fles, 25050 Paspardo (BS) | 392.9276538 www.recuperoselvatici.it
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Enpa Via quinta Villaggio Sereno 030349399
(con il contributo di www.sosricci.it)
Librologia
Fiaba Piccolo riccio non vuole dormire G.M. Loretta
Romanzo 25 grammi di felicità M. Vaschetta
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CHI SONO?
Sara FerrariLaurea presso la Facoltà di Medicina dell’Università di Brescia come educatore e specializzazione in colloqui clinici ed attività consultoriali presso l’Università Cattolica passando per il corso di perfezionamento in Psicologia Clinica perinatale. La formazione professionale improntata agli studi psico-socio-educativi è stata applicata lavorando in servizi formativi ed educativi, in particolare in centri rivolti a minori per prevenzione del disagio ed alle famiglie per interventi di riduzione dell’abbandono scolastico.La passione per il gioco con gli animali, che sono per me la dimensione della pace, insieme all’attrazione per l’osservazione e la comunicazione sono i fuochi che mi animano.