Sta facendo discutere tutta Italia il caso della chiesetta ex Riuniti, di proprietà dell’ospedale Papa Giovanni di Bergamo.
Dopo aver messo al bando l’edificio, il nosocomio ha pubblicato oggi la delibera di aggiudicazione al miglior offerente: l’Associazione musulmani di Bergamo, che durante l’asta dell’ottobre 2018 aveva offerto per l’edificio 452mila euro, con un rialzo dell’8 per cento rispetto alla base). L’offerta era stata giudicata dalla commissione migliore rispetto a quelle della ditta Sala Hotels srl di Bergamo e della Diocesi ortodossa romena d’Italia, che negli ultimi messi ha gestito la chiesa in comodato gratuito.
L’Associazione musulmani di Bergamo è da tempo alla ricerca di nuovi spazi di preghiera per i suoi fedeli. Ma la cosiddetta legge anti-moschee del Pirellone prevede stringenti vincoli per i nuovi luoghi di culto. L’acquisto avrebbe permesso all’associazione di aggirare queste prescrizioni attraverso l’acquisto di un edificio che ha già quella destinazione d’uso.
La regione, attivando le procedure previste dalla legge, ha deciso di opporsi all’aggiudicazione. L’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera ha annunciato che il Pirellone – entro i 20 giorni – sfrutterà il suo diritto di prelazione, comprando la chiesetta e utilizzandola poi per “scopi culturali”.
Tra i primi a intervenire sul caso è stata Viviana Beccalossi, consigliere regionale (Gruppo Misto) e ispiratrice, da assessore all’urbanistica, della legge lombarda per la regolamentazione dei nuovi luoghi di culto. “Non avevo dubbi – ha detto Beccalossi – che il presidente Fontana avrebbe tenuto fede al suo impegno, esercitando il diritto di prelazione sulla chiesa degli ex Ospedali Riuniti di Bergamo e ponendo fine a una vicenda che, partita da una grave leggerezza amministrativa, ha offerto il fianco a chi, pur di vedere realizzare una nuova moschea, è arrivato perfino a esultare perché si era trovato il modo di ‘aggirare’ una legge regionale. Questa storia – ha concluso – serva a ricordare che per regolare la costruzione di qualsiasi luogo di culto c’è una legge che, nonostante tutti i tentativi di strumentalizzazione e di affossamento è tutt’ora in vigore. Non è certo con le scappatoie che la si potrà mettere in discussione”.
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