di Andrea Tortelli – In pochi, forse, ne conoscono il nome. Ma Galba è una delle eccellenze italiane nel mondo delle imprese. Una favola bresciana – fatta di impegno e fatica – che l’ha portata nel giro di 50 anni a passare dal garage di casa a 28mila metri quadri di capannoni e 100 milioni di euro di fatturato.
LA STORIA DI GALBA
Galba nasce nel lontano 1969. Pierino Baiguera, che dell’azienda è ancora il presidente, lavorava come operaio alla Innse Beradi come fresatore: insieme al collega tornitore Vittorio Gallizioli (oggi scomparso) decisero quindi di avviare una piccola produzione domestica. Per otto ore lavoravano in fabbrica e per altrettante nel garage di casa.
Con l’aumentare del lavoro, i due decisero poi di licenziarsi e di aprire una piccola officina in via Chiusure, a Brescia. Dopo una quindicina d’anni si spostarono a Cellatica e nel 1999 aprirono l’attuale sede di via Industriale (traversa III, n.20), nello stesso comune. Erano 3.500 metri quadri in tutto, ma a seguire sono arrivati cinque ampliamenti che ne hanno moltiplicato per otto gli spazi.
Il fatturato, invece, è passato dai 3,5 milioni degli inizi del nuovo millenio alla doppia cifra. E proprio oggi è stata comunicata ai media una nuova, importante, acquisizione. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa a cui erano presenti tutti i nuovi vertici del gruppo. Ad affiancare il presidente Pierino Baiguera, infatti, sono – nei ruoli chiave – i suoi discendenti e quelli dell’ex socio. Enrico Baiguera è il direttore, mentre il fratello Gianluca guida la parte finanziaria. Cesare Gallizioli è il responsabile della logistica e della produzione, mentre Laura Gallizioli si occuopa degli acquisti. Oltre a Ivan Losio, partner di EY Sei Consulting e advisor dell’operazione.
GALBA ACQUISISCE LA TRIMEC DI PASSIRANO
Galba ha annunciato l’acquisizione del 100% della Trimec Aluminium Casting Srl di Passirano, specializzata nella pressofusione in alluminio, che fattura 8 milioni di euro e dà lavoro a 25 famiglie.
“Siamo molto soddisfatti dell’operazione – ha commentqto Enrico Baiguera – per Galba rappresenta un passo importante nell’acquisizione di competenze nuove ma assolutamente sinergiche. L’acquisizione si colloca all’interno di una strategia di sviluppo finalizzata ad offrire un sempre maggiore servizio ai clienti finali, che richiedono sempre più qualità ed efficienza e controllo della filiera”. “La scelta – ha aggiunto Losio – è ricaduta su Trimec dopo un’attenta analisi di mercato. L’obiettivo di integrazione verticale è stato raggiunto individuando come target una fonderia moderna con enormi possibilità di sviluppo”.
IL GRUPPO GALBA OGGI
Il gruppo Galba, oggi, dà lavoro a circa 425 famiglie e fattura circa 100 milioni di euro (l’export vale l’85 per cento del totale), con una crescita di circa il 10 per cento rispetto all’anno precedente. Oltre all’azienda madre e alla Trimec, comprende la Tecnoingranaggi Srl di Capriano del Colle (ingranaggi per il settore costruzioni), la Micron Rettifiche Srl (che ha sede di fronte a Galba e si occupa di rettifiche di fori interni ed esterni) e la Protop Srl.
Galba è oggi una delle aziende bresciane ed italiane più importanti nel settore delle lavorazioni meccaniche ad alto contenuto tecnologico, con forte specializzazione nelle forniture per il comparto automotive (fornisce pezzi per Bmw, Mercedes, Audi, Volvo, Lamborghini e tanti altri). Da sola impiega 260 persone e vale circa 80 milioni di fatturato, contro i 19 di Tecnoingranaggi (100 dipendenti), i 7-8 di Trimec e i circa 3 di Micron Rettifiche.
LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO
Trimec – per cui i nuovi vertici hanno già previsto un ambizioso piano triennale di sviluppo – rappresenta soltanto l’ultimo investimento di un gruppo in forte e continua espansione. L’ampliamento in corso di Galba ha comportato un investimento di circa 7 milioni per il capannone, mentre a regime – mercato permettendo – dovrebbero trovarvi spazio una 50ina di impianti, con un ulteriore investimento di circa 50 milioni. I posti di lavoro creati saranno una decina entro fine anno e circa 100 nel triennio.
Tra i sogni per il futuro, al momento, non c’è la borsa (“al momento l’azienda si autofinanzia e non ne abbiamo bisogno”, ha sottolineato il direttore), ma l’idea di allargare il proprio ambito d’azione. “Come molte aziende che lavorano conto terzi”, ha detto Enrico Baiguera, “ci piacerebbe sviluppare un prodotto nostro, ovviamente non in concorrenza con i clienti che abbiamo, anche attraverso l’acquisizione di una piccola società che abbia voglia di crescere”. Nomi, al momento, non ce ne sono: ma Galba e EY Sei Consulting sono già al lavoro in questa direzione.