E’ una sentenza che potrebbe far scuola quella di una ex segretaria bresciana licenziata dall’ex datore di lavoro perché utilizzava troppo Facebook.
Del caso stanno parlando in queste ore molti media, non solo bresciani. La donna era impiegata come segretaria part time in uno studio medico. Ma dopo 18 mesi il datore di lavoro aveva deciso di licenziarla perché passava troppo tempo tra chat con gli amici, visite ai profili degli amici e via dicendo. In un anno e mezzo, infatti, la segretaria si sarebbe collegata a Facebook circa 4.500 volte, una trentina al giorno.
Da qui l’interruzione del rapporto di lavoro e il ricorso della donna. La Cassazione, nelle scorse ore, ha dato ragione al medico, confermando quanto già stabilito dalla Corte di appello di Brescia nel 2016 e dando torto alla ricorrente, che si era appellata alla propria privacy. “Il carattere ritorsivo del licenziamento non può neppure essere ipotizzato”, scrivevano i giudici bresciani. Ed ora sono moltissimi a tremare…
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