Proseguono senza sosta le ricerche del marocchino di 37 anni – A.H. le iniziali – che nella nottata di martedì ha rapito un operaio italiano di 45 anni – Mirko Giacomini, dipendente della Saf di Muscoline – minacciandolo con una pistola e portandolo via in auto.
Le battute delle forze dell’ordine, riprese stamane, si sono concentrate sui boschi nei dintorni di Gavardo, comune in cui risiede anche il rapitore (immigrato regolare). I ricercatori, inoltre, hanno deciso – durante un vertice che si è tenuto in nottata in prefettura – di fare base in una ex scuola della frazione di Villanuova sul Clisi, Berniga.
Secondo la prima ricostruzione, il marocchino si è presentato fuori dall’azienda, fermando un collega di Giacomini e obbligandolo ad accompagnarlo in auto fino alla casa della vittima. A quel punto, con la minaccia dell’arma – secondo quanto riferito da Valle Sabbia news – lo ha caricato sul mezzo e portato fino al parcheggio del santuario della Madonna di Prandaglio, per poi addentrarsi nei boschi.
Il sequestratore sarebbe armato e pericoloso. Il rapimento sarebbe legato a motivi di gelosia: il marocchino pensava che l’uomo avesse una relazione con la moglie, italiana e dipendente della stessa azienda di Giacomini. Nelle ricerche sono impegnati i Carabinieri, Polizia e Guardia di Finanza con l’ausilio di cani molecolari ed elicottero.
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