L’Ats ha dato il via alle misure di sicurezza previste dal protocollo di profilassi nazionale dopo l’individuazione di un focolaio di “blue tongue” in un allevamento bovino di Puegnago.
Lo scopo è ovviamente quello di scongiurare l’eventualità di un contagio. Due, dunque, le aree sotto sorveglianza: una prima area entro i 20 chilometri dal focolaio, una seconda entro i 30 chilometri.
Mentre proseguono – lo scrive Bresciaoggi – le operazioni di prelievo a campione tra i capi dell’allevamento in cui è stato rilevato il focolaio della malattia infettiva (che è chiamata “lingua blu” proprio perchè il cavo orale dei bovini infetti assume una colorazione bluastra), è stata vietata la movimentazione degli animali, ma anche di sperma, ovuli ed embrioni per la riproduzione.
A favorire la proliferazione del virus, potenzialmente fatale per gli animali colpiti, potrebbe essere stato il clima del periodo, con temperature più elevate rispetto alla media del periodo.
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