Massetti fa il bilancio di Confartigianato: il 2018 è stato un anno di battaglie
“Chiudiamo l’anno del settantesimo con un tesseramento uguale al 2017, che per un’associazone di categoria – di questi tempi – è un grande risultato. Nel 2018 abbiamo fatto anche importanti battaglie sindacali, che speriamo vengano recepite dal governo con la finanziaria in approvazione. Grande preoccupazione, però, resta per il fatto che la ripresa degli ultimi due anni si è fermata”.
A dirlo è stato questa mattina – durante la tradizionale conferenza stampa di fine anno, di cui BsNews sta dando conto in diretta – il presidente di Confartigianato Brescia e Lombardia Orientale Eugenio Massetti. La più grande delle associazioni di categoria bresciane dà lavoro a 167 persone (quattro in più dello scorso anno) e raccoglie 14.780 imprese della provincia. Numeri, ha sottolineato il segretario generle Carlo Piccinato, che crescono di un centinaio di unità nonostante la congiuntura.
“Oggi”, ha detto Piccinato, “la sfida non è solo quella di rappresentare gli imprenditori, ma anche di offrire servizi al passo con i tempi: ci chiedono innovazione, assistenza nella contabilità e nella gestione delle tematiche legate alla privacy e consulenze di diversa natura. Uno dei nostri compiti è quello di aiutare la aziende non tanto daal punto di vista del businesss, ma fornire loro gli strumenti per restare l passo con i tempi”.
L’ATTIVITA’ INTERNA DI CONFARTIGIANATO
Tra i numeri dell’attività di Confartigianato – nata il 3 gennaio del 1949 – va citata, in particolare, l’area servizi informativi, che nel 2018 ha coinvolto mille dipendenti delle imprese associate, con oltre 3mila ore di lezioni. Cento, nel dettaglio, le aziende coinvolte nel solo settore dell’acconciatura, con 250 parrucchieri formati. Seimila, invece, i soggetti che hanno usufruito dei servizi dell”area fiscale. Significativo anche il dato dell’attività sul fronte dell’energia, che permette alle aziende risparmi medi tra il 10 e il 40 per cento. Da segnalare il fatto che Confartigianato ha organizzato circa 60 convegni e incontri nell’anno in corso.
IL SISTEMA BRESCIA E I RAPPORTI CON LE ALTRE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA
“Il sistema Brescia funziona, come confermano anche i dati dell’export. Ma la politica deve fare di più, prendendo esempio dalle imprese che – a partire dal rinnovo di Camera di commercio – si sono imposte di agire in maniera unitaria. L’abbiamo fatto anche sull’autostrada della Valtrompia: ora mi piacerebbe farlo per l’aeroporto di Montichiari e per l’ambiente, che sarà uno dei prossimi temi del tavolo dei presidenti delle associazioni di categoria, perché non possiamo non tener conto dei dati di alcune patologie”.
I DATI ECONOMICI DI BRESCIA
LA MORTALITA’ DELLE IMPRESE
Nel Bresciano (dati al terzo trimestre) si registra un calo dello 0,5 per cento nel numero delle imprese, ma nel settore dell’artigianato la decrescita è del 1,6 per cento.
IL CREDITO ALLE IMPRESE
“Il dato che ci preocccupa di più è la dinamica negativa del credito alle imprese”, ha detto Piccinato, “che quest’anno ha registrato nel Bresciano un andamento negativo del 3,9 per cento, un dato superiore anche alla dinamica regionale (meno 3,1 per cento) frutto soprattutto dell’andamento dello spread”. “Ma anche”, ha aggiunto Massetti, “della scelta dello Stato di creare il fondo centrale di garanzia, affidando alle banche i crediti alle imprese: la nostra richiesta è che parte del credito torni ad essere erogato dalle cooperative artigiane di garanzia. Le imprese”, ha aggiunto, “senza il credito non si sviluppano e non creano posti di lavoro”.
L’ANDAMENTO DELL’EXPORT
In questo quadro una nota positiva arriva dall’export bresciano, che nei primi nove mesi del 2018 cresce del 7,8 per cento, contro una media regionale che si ferma al 4,5 per cento. Le esportazioni verso il mercato europeo valgono il 75 per cento del totale: 12,2 miliardi di euro, rispetto ai 3,7 dei mercati extra Ue. “Bisognerebbe dire a chi di dovere di smetterla di sparare addosso ai nostri migliori clienti, come Francia e Germania”, ha sottolineato Massetti, “capisco le battaglie politiche, ma mi pare una linea miope”.
IL NODO DELLE INFRASTRUTTURE
“Tra le priorità della Lombardia”, ha detto Massetti, “c’è di sicuro la Pedemontana. L’opera è stata progettata nel 1963 e nel 2010 è stata avviata la prima parte, con la prospettiva di chiudere i lavori entro Expo: oggi siamo soltato alla metà dell’opera. Fondamentale anche il progetto dell’autostrada Cremona-Mantova presentato da Stradivaria (Centro Padane), oper cui si aspettano ancora i fondi della Regione”. Il presidente di Confartigianato ha quindi sottolineato l’importanza del traforo del Mortirolo e del rilancio dell’aeroporto di Montichiari, “che deve avere un ruolo sempre più importante soprattutto nel trasporto merci”.
IL GIUDIZIO SUL GOVERNO
“I nostri associati sono molto preoccupati e un po’ delusi: qualche partito ha fatto le proprie fortune affermando di esssere dalla parte delle imprese, ma i primi sei mesi non hanno dimostrato questo: è stato promesso tanto e concretamente sta arrivando molto poco. Ci aspettavamo l’abolizione dell’Imu, chiediamo che la riduzione delle tariffe dell’Inail per gli infortuni degli artigiani sia molto maggiore, ma anche la promessa del taglio delle accise sull’energia – che costa il 30 per cento in più dei nostri competitor – non è stata mentenuta”. Per quanto riguarda, invece, il rapporto con l’Europa, Massetti ha detto: “Diventano tutti europeisti dopo averla massacrata. Noi dobbiamo starci in modo più forte e serio in Europa. Si avvicina anche il momento del voto: spero passi l’idea che in Europa bisogna mandare quelli bravi, non una sorta di cimitero per elefanti”.
L’AUTONOMIA DI REGIONE LOMBARDIA
“Siamo stati forse l’unica associazione che lo scorso anno si è schierata per il Sì al referendum sull’autonomia”, ha detto Massetti, “oggi noto che la pensano tutti così. Purtroppo ci arrivano segnali che dicono che la vera autonomia di Veneto e Lombardia non è cosa così scontata: siamo preoccupati. Non vogliamo una autonomia egoista, ma vogliamo – questo sì – che si mettano un po’ in riga quelle Regioni che fanno dell’autonomia un diritto acquisito che utilizzano in maniera preoccupante. E’ positivo comunque che su questo siano d’accordo anche i presidenti di Confartigianato del Centro e del Sud, che condividono la nostra richiesta di autonomia e il no al reddito di cittinanza”.
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