“Brescia è una camera a gas, 87 giorni di sforamento delle PM10 sono una vergogna.
La Regione Lombardia e il Comune non solo sottovalutano il problema, se ne stanno con le mani in mano”. A dirlo è Dino Alberti, consigliere regionale del M5S Lombardia, commenta i dati diffusi da ISPRA sull’inquinamento dell’aria.
“I tavoli di confronto e i piani aria – incalza l’esponente grillino – se non sono supportati da ingenti risorse servono a poco o nulla e in questo caso le risorse messe a disposizione per migliorare la qualità dell’aria non esistono. Lo smog uccide, Brescia è la città più inquinata d’Italia ed è ora che prenda una boccata d’ossigeno”.
“Servono una visione a lungo termine – continua Alberti – e un cambio di paradigma con controlli veri sui divieti soprattutto su impianti energetici e produttivi nonché ingenti investimenti sul trasporto pubblico e non autorizzare arbitrari aumenti del costo del biglietto, rischio evitato solo ieri dopo le nostre proteste su un emendamento a prima firma Caparini, poi ritirato. Serve un grande piano di mobilità elettrica e sostenibile e, ancora, sull’efficientamento energetico degli edifici. Va ridiscusso il modello bresciano fondato sulla combustione centralizzata di rifiuti e carbone per riscaldare abitazioni e uffici. Va fatta una seria campagna di formazione e informazione – conclude – sui danni causati dalle stufe e camini a legna inefficienti perché si possa arrivare alla definitiva messa al bando degli impianti più vetusti”.