Infuriano le polemiche sul trasporto ferroviario lombardo e i più arrabbiati sono i pendolari cremonesi, costretti a viaggiare – negli scambi con Brescia e Milano – su una delle linee più lente e a più alto tasso di disservizi d’Italia.
Mentre la Regione e Trenord stanno ragionando – non senza polemiche – su tagli di corse, chi viaggia aspetta interventi concreti del gestore che portino il servizio agli standard minimi di un paese occidentale: ritardi, soppressioni di carrozze, blocchi improvvisi, episodi di delinquenza e problemi di ogni genere, infatti, non si contano più.
I ritardi, va detto, non fanno quasi più notizia. Salvo che, come accaduto ieri, non si punti al triste record. Il treno 10458 delle 7,2, infatti – dopo la lenta partenza da Cremona – è arrivato a Milano 95 minuti oltre l’orario previsto: i problemi sono iniziati tra Soresina e Castelleone e alla prima stazione i passeggeri sono stati costretti a scendere per salire sul convoglio partito mezz’ora dopo.
Un record, battuto però dal regionale 2660 partito alle 16.50 da Mantova e diretto a Cremona: in quel caso il ritardo è stato ben di 126 minuti.
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