Referendum, il M5S: c’è poco da interpretare, l’acqua resti pubblica

A esprimere la linea del M5S sono i portavoce M5S bresciani Claudio Cominardi (sottosegretario per il Lavoro e le Politiche sociali), Vito Crimi (sottosegretario per l’Informazione e l’Editoria), Dino Alberti (Consiglio regionale della Lombardia)

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Il deputato del Movimento 5 Stelle Claudio Cominardi
Il deputato del Movimento 5 Stelle Claudio Cominardi

“C’è poco da interpretare. Si convochi l’Assemblea dei sindaci e si sancisca una volta per tutte la gestione totalmente pubblica del servizio idrico”.

Questa la posizione del MoVimento 5 Stelle bresciano “a fronte del 96,68% dei votanti che si sono dichiarati a favore di un gestore interamente pubblico“. A esprimere la linea del M5S – rispondendo anche alla presa di posizione del presidente di Acque bresciane Gianlucaa Delbarba – sono i portavoce M5S bresciani Claudio Cominardi (sottosegretario per il Lavoro e le Politiche sociali), Vito Crimi (sottosegretario per l’Informazione e l’Editoria), Dino Alberti (Consiglio regionale della Lombardia) e i portavoce eletti nei Consigli comunali della provincia, che giudicano “ottimo” l’esito della consultazione.

“Il referendum del 201 è stato ignorato e calpestato per sette anni. Il palese disprezzo verso l’espressione popolare ha convinto molti cittadini che votare fosse del tutto inutile. Questo contribuisce a rendere ancora più significativo il fatto che 216 mila cittadini si siano recati alle urne per ribadire un concetto già chiaro nel 2011: sull’acqua non si lucra”, afferma il sottosegretario Cominardi.

“Nonostante i tempi stretti, gli svariati tentativi di boicottaggio – continua il comunicato – le posizioni di comodo di partiti che durante la campagna referendaria non hanno mosso nemmeno un dito, nonostante la nulla o scarsa informazione da parte di molti sindaci e Amministrazioni comunali, questa battaglia ha portato a un esito per nulla scontato. Un risultato che dev’essere onorato da chi ama democrazia e beni comuni non solo a parole, ma attraverso i fatti”.

In chiusura Cominardi respinge “i tentativi di interpretazione e strumentalizzazione”: “Attribuire una posizione politica ai cittadini non votanti è grave, a nessuno dev’essere concesso di farlo”.

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