L’Asl ha smesso di diffondere ai giornali i dati sui nuovi casi di legiolella e di polmonite registrati in provincia di Brescia. Ma l’epidemia non accenna a fermarsi e nel contempo continuano anche le analisi dei tecnici alla ricerca delle fonti di contagio. E una svolta potrebbe essere finalmente vicina.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano Bresciaoggi, infatti, in alcuni pazienti sarebbe stato riscontrato lo stesso tipo di legionella trovato nelle torri di raffreddamento delle due aziende di Carpenedolo e Calvisano. Non il sierogruppo 1, responsabile di nove casi su dieci in Italia, ma il sierogruppo 2-14, molto più raro. Solo indiscrezioni, per ora, che però potrebbero imprimere una nuova direzione alle indagini della autorità sanitarie.
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