Sono scattate le manette per un notissimo gallerista di Cremona, che – nella serata di mercoledì – è stato arrestato dalle forze dell’ordine in esecuzione di una ordinanza del Tribunale di Brescia.
Pesanti sono le accuse a suo carico mosse dai giudici: violenza sessuale e rapina. I fatti risalgono al mese di luglio. Secondo quanto ipotizzato dai giudici, infatti, l’uomo – di origine iraniana – si è recato in trasferta a Brescia e ha fatto salire sulla sua auto una prostituta per consumare un rapporto. A quel punto, però, il gallerista avrebbe minacciato la donna, costringendola ad avere un rapporto sessuale non protetto. Infine le avrebbe rubato il cellulare (forse per impedirle di chiamare i carabinieri) e si sarebbe dato alla fuga. La denuncia della presunta vittima era scattata pochi giorni dopo. E nelle scorse ore – dopo una lunga indagine – la Procura di Brescia ha ordinato l’arresto. Ora si trova nel carcere Nerio Fischione (Canton Mombello). Ma le accuse sono ancora tutte da dimostrare.
Il gallerista accusato di stupro, peraltro, era già noto alle forze dell’ordine e alla magistratura. In passato, infatti, era già finito nei guai per altre vicende. Nelle sue disponibilità, per inciso, erano stati trovati un quadro di Rubens (Venere e Adone) del valore di circa 25 milioni di euro e una preziosa tela di Guido Reni: Giuseppe che trattiene la moglie di Putifarre.
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