E’ sempre più allarme, nel Bresciano, per l’epidemia di polmonite – forse dovuta al batterio della legionella – che ha già colpito 250 persone, con almeno un caso di decesso accertato. In molti, anche sul web, si stanno chiedendo (e ci stanno chiedendo) come è possibile riconoscere la malattia e quali sono i consigli utili per evitare il contagio.
Per questo abbiamo deciso di redarre una breve guida, spiegando i sintomi della malattia e come bisogna comportarsi nel caso, ma anche come si può prevenire il contagio da legionella. Di seguito cerchiamo di rispondere a tutti i dubbi dei lettori in maniera chiara e sintetica. Con una premessa: la prima regola in questi casi è quella di non farsi prendere dal panico, ma di agire in maniera lucida e razionale.
A Brescia è in corso un’epidemia di polmonite, che è partita dalla zona della Bassa Bresciana. Le persone ricoverate negli ospedali, al momento, sono oltre 250. Diverse di loro versano in situazioni gravi o gravissime, ma va segnalato almeno un caso di decesso causato dalla malattia (una 69enne di Calvisano). Le autorità sanitarie sono al lavoro per individuare la fonte delle polmoniti ( “è stato escluso che si trattasse di un virus. Sono stati ricercati i possibili batteri interessati: legionella, pneumococco e coxiella) e stanno concentrando la propria attenzione soprattutto sulle fonti d’acqua. La preoccupazione è grande, anche perché la polmonite porta al decesso in molti casi ed è una delle cinque principali cause di morte in Italia.
I Comuni bresciani con più casi sono Carpenedolo, Montichiari, Calvisano, Remedello e Acquafredda. Ma l’elenco completo comprende anche Ghedi, Fiesse, Visano, Isorella, Lonato, Desenzano, Leno, Alfianello, Montirone, Calcinato, Sabbio Chiese, Polpenazze, Sirmione. A Mantova sono stati invece colpiti i comuni di: Asola, Castiglione d/S, Canneto, Casalmoro, Guidizzolo, Frascarolo, Porto Mantovano. In provincia di Cremona: Drizzona, Casalmaggiore e Ostiano.
I sintomi principali della polmonite sono: catarro giallognolo e verdastro o di color marrone con striature di sangue, dolori acuti al torace, febbre alta (superiore a 38,5 gradi), brividi e tosse. Con una frequenza del respiro e del battito cardiaco anche raddoppiati. Tra gli altri sintomi si segnalano la cianosi, ovvero la colorazione bluastra della cute.
La polmonite è dovuta nella quasi totalità dei casi a batteri, come lo Streptococcus pneumoniae, che sono sempre presenti nell’organismo delle persone sane e che normalmente vengono tenuti sotto controllo dai naturali meccanismi di difesa. Ma quando il corpo è debilitato o compromesso da una malattia questi batteri possono diffondersi in maniera incontrollabile, causando la polmonite. I soggetti più a rischio sono bambini, anziani, cardiopatici e immunodepressi. Nel caso di Brescia la causa delle polmoniti potrebbe essere nel batterio della Legionella.
E’ importante rivolgersi il prima possibile al medico di base o direttamente al pronto soccorso in caso di presenza dei sintomi citati (in particolare le difficoltà respiratorie). Soprattutto se si vive in un uno dei Comuni della zona critica, da cui è partito il contagio.
evitare le fonti di emissione di acqua vaporizzata, ad esempio non stazionando nei pressi degli irrigatori automatici o delle fontane presso le abitazioni;
fare la doccia solo dopo aver fatto scorrere lacqua calda e fredda ed essersi momentaneamente allontanati dal punto di emissione dellacqua e avere aperte le finestre;
evitare lutilizzo di vasche con idromassaggio.
evitare di irrigare i giardini utilizzando pompe con diffusori a spruzzo;
evitare di lasciare esposte al sole le canne per irrigazione di orti e giardini. ad evitare limpiego di acqua del rubinetto per riempire gli apparecchi per aerosolterapia o ossigenoterapia;
smontare, disincrostare e disinfettare i filtri dei rubinetti, i soffioni e i tubi flessibili delle docce. Se del caso provvedere alla loro sostituzione;
portare la temperatura dellacqua calda a 70-80°C per tre giorni consecutivi assicurando il suo deflusso da tutti i punti di erogazione per almeno 30 minuti al giorno (in questo modo si uccide il batterio della legionella).
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