Solo pochi giorni fa il Sindacato autonomo di Polizia auspicava di vedere Brescia tra le città in cui si sarebbe svolta la sperimentazione di armi non letali per la maggior sicurezza degli operatori di polizia e cittadinanza.
Il Sap è invece oggi costretto a segnalare una grave carenza nel materiale in uso alla Polizia di Stato per espletare il controllo del territorio, un’attività che ha sempre avuto un importanza strategica al fine di garantire la sicurezza dei cittadini.
«Infatti, -spiega Paolo FARESIN, Segretario Provinciale del SAP di Brescia – lo spray urticante che è stato introdotto tra gli strumenti a disposizione delle Forze di Polizia con estrema soddisfazione dal precedente Ministro degli Interni e non è mai stato distribuito alle specialità quali Polizia Stradale, Polizia Ferroviaria e Polizia di Frontiera (che espletano comunque lo stesso tipo di servizio anche se in ambiti specifici e che stando ai dati statistici sono, soprattutto il personale della Polfer, soggetti a continue aggressioni fisiche) risulta oggi carente anche nella Questura di Brescia».
L’esaurimento delle scorte costringe le pattuglia ad una necessaria e quotidiana staffetta per distribuire le poche unità di spray rimaste.
«Ci pare assurdo – continua Faresin – essere ridotti a questo quando un normale cittadino può acquistare tale prodotto in un armeria al costo di pochi euro. (le bombolette di spary urticante a seconda delle dimensioni e caratteristiche partono da un costo di circa 10/15 euro a salire).
Quindi la sicurezza degli operatori di polizia bresciani e dei cittadini al momento non vale più di una cinquantina di euro equiparandolo a quanto disponibile».
A conferma dellutilità dello spray, il Sap ricorda che il 18 agosto alcuni agenti di Polizia sono riusciti a fermare tre cittadini stranieri vistosamente alterati proprio grazie all’uso dello spray urticante, strumento che si è reso fondamentale per calmare i contendenti.
Stesse difficoltà si riscontrano per tablet danneggiati e mai sostituiti e per la distribuzione delle nuove divise operative.
«E assolutamente necessario cambiare rotta anche a Brescia – dice Paolo Faresin – e investire in sicurezza. Alle parole devono seguire i fatti, servono assolutamente più uomini (come più volte già richiesto da questa O.S.) e mezzi, la situazione non può continuamente essere tamponata in emergenza in attesa di tempi migliori».
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