Provincia, centrosinistra al lavoro per il dopo Mottinelli
In vista delle elezioni per individuare il nuovo Presidente della Provincia di Brescia che si terranno il prossimo 31 ottobre (e che, come prevede la normativa vigente, interesseranno i sindaci e i consiglieri di tutti i 205 comuni bresciani), ieri pomeriggio si sono riuniti i rappresentanti della lista Comunità e Territorio (civica e di centro sinistra) che nelle elezioni per il Consiglio Provinciale del gennaio 2017 ottenne 8 consiglieri su 16 confermandosi di gran lunga la lista più votata.
PD E ALLEATI AL CONFRONTO SUL DOPO MOTTINELLI
“Lincontro – si legge in una nota – è stata loccasione per condividere un giudizio positivo sul lavoro svolto in questi anni dalla nuova Provincia (divenuta ente di secondo livello grazie alla Legge Delrio), dal Presidente Pier Lugi Mottinelli e dagli 8 consiglieri delegati che lhanno affiancato nel lavoro quotidiano, nonostante le crescenti difficoltà di natura economica e normativa che si sono ampiamente manifestate”. Nell’occasione, inoltre, i rappresentanti della lista hanno deciso di “avviare contatti con tutte le liste che si sono confrontate nelle elezioni del 2017, al di là degli orientamenti, per verificare se esiste appunto la volontà di guardare allinteresse dei territori prima che a quello dei colori politici”. Comunità e Territorio ha deciso inoltre di costituire a tale scopo “una delegazione che è composta dal Presidente Pier Lugi Mottinelli, dal Sindaco di Brescia Emilio Del Bono, dal Consigliere Provinciale Diego Peli e dai responsabili (o loro delegati) delle componenti che hanno dato vita allesperienza di Comunità e Territorio Michele Busi per la Rete Civica Bresciana, Mafalda Gritti per Brescia per Passione e Michele Orlando per il Partito Democratico“.
IL COMPLICATO SISTEMA ELETTORALE
Il complicato sistema elettorale della provincia, ente di secondo livello, prevede che a votare siano tutti i sindaci, gli assessori e i consiglieri comunali della provincia di Brescia. Ma a ciascun voto viene attribuito un peso diverso (quantificato in termini numerici) a seconda delle dimensioni del Comune. Decisiva, dunque, sarà la volontà della città guidata da Emilio Del Bono. I sindaci eleggibili alla carica di presidente saranno soltanto quelli delle amministrazioni che non saranno chiamate a rinnovo nel 2019 (servono almeno 18 mesi di mandato prima della scadenza). L’incarico, lo ricordiamo, viene svolto a titolo gratuito.
CHI POTREBBE ESSERE IL CANDIDATO DEL CENTROSINISTRA
I sindaci di centrosinistra, in quota Pd, che rispondono ai criteri fissati dalla legge sulla durata del mandato e che possono aspirare all’incarico non sono molti. Tra questi uno di quelli con maggiori chance potrebbe essere Gabriele Zanni, primo cittadino di Palazzolo sull’Oglio e attuale presidente dell’Acb, l’associazione che raccoglie tutti i Comuni bresciani. Ma, stando alle indiscrezioni, Zanni non sarebbe propenso ad accettare l’investitura.
COSA FARA’ MOTTINELLI?
Il presidente uscente Pier Luigi Mottinelli non è ricandidabile alla guida dell’ente. Ma Mottinelli, con diverse interviste, ha già fatto sapere di essere interessato a correre alle elezioni europee del prossimo anno. Il collegio, lo ricordiamo, in questo caso comprenderà tutto il Nord Ovest d’Italia e l’elezione non sarà comunque un’impresa facile, anche se nella scorsa tornata l’ex vicesindaco di Brescia Luigi Morgano aveva centrato l’impresa.