Brescia è troppo ingessata: diamo spazio ai giovani | di Sandro Belli
di Sandro Belli* – Innovazione, voglia di futuro, la tecnologia dellIntelligenza delle cose oppure la prudenza della conservazione, il legame costante col passato, la ripetizione delle consuetudini. Una città, a mio parere, deve azzardare. Non può che puntare allinnovazione, alla voglia di conquistare il domani. Una città come Brescia che ha un passato così intenso, una città che ha Musei straordinari e che della storia ha testimonianze così vivaci, soddisfatta di ciò, deve aprire anche l altro fronte : il futuro.
Non parlo solo di arte e cultura. È il trend cittadino che deve guardare avanti. Lo deve fare l industria e la ricerca scientifica, lo deve fare il commercio cercando vie nuove e confrontandosi con le avanguardie estere, lo deve fare lurbanistica guardandosi intorno a largo raggio. Soprattutto lo deve fare la classe dirigente in un processo di programmato ringiovanimento. È muovendomi da queste convinzioni che mi aspettavo che per la Fiera di Brescia, per Brescia Musei e per il Ctb lAmministrazione comunale affidasse i nuovi incarichi a giovani trentenni, con esperienze internazionali e dotati di nuova e innovativa energia.
Massimo rispetto per le vecchie generazioni, ma questa nostra giovane generazione, spesso frenetica e multiculturale, in fermento senza trovare un posto adeguato, pluridiplomata e anglofona, ha finalmente diritto di entrare nella gestione del futuro. Così pure nel mondo politico e nella vita dei partiti. Continuano a girare vecchi nomi per incarichi di partito o di enti pubblici e fra questi pochissime sono le novità. Tutto pare ingessato ed il solo criterio guida pare sia la spartizione fra i gruppi politici, senza che la saggia regola della COMPETENZA venga rispettata.
Ricordo, che la competenza in una realtà in evoluzione non può che essere la competenza dei giovani, di chi viene da esperienze e da studi che si nutrono di contemporaneità.
* Imprenditore