Diserbante a tutto spiano e i cittadini che si ritrovano con bruciori agli occhi e difficoltà a respirare.
Succede in Valcamonica, dove tre persone hanno presentato un esposto all’Ats Montagna, alla procura della Repubblica e alla Prefettura, denunciando l’uso di diserbanti nel trattamento degli spazi pubblici.
Secondo quanto riferito nell’esposto i diserbi sarebbero avvenuti a Bienno, Ceto, Saviore dell’Adamello e Berzo Demo: i trattamenti hanno portato a conseguenze negative per la salute dei cittadini e anche per alcuni spazi verdi privati, tra cui alcuni orti.
Oltre alla consapevolezza che per la manutenzione dello spazio pubblico i Comuni abbiano preferito, per un risparmio di tempo e denaro, i diserbi a falci e decespugliatori, il timore è che siano stati utilizzati diserbanti scaduti da tempo e ritenuti dunque ancor più dannosi.
Le operazioni di diserbo sono state effettuate ai margini delle strade, nelle aiuole, nei cimiteri, e nelle vicinanze di alcune chiese. E nonostante le richieste di informazioni riguardo al tipo di sostanze utilizzate, pare che i firmatari dell’esposto non abbiano ricevuto risposte soddisfacenti e che anzi siano state dette alcune falsità (per esempio che i diserbi avvengono solo di notte).
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