Effettuavano truffe via mail e nei mesi scorsi avevano svuotato i conti bancari di alcuni malcapitati per un totale di circa 650mila euro.
Sono quindici le persone accusate – tra le quali 5 bresciani – del cosiddetto fenomeno del phishing, finalizzato a rubare informazioni sensibili attraverso mail che vengono apparentemente inviate da banche o società di servizi e che segnalano problemi invitando gli utenti a inserire alcuni dati.
I truffatori erano stati scoperti dalla Guardia di Finanza ed erano finiti a processo – come riporta il quotidiano Bresciaoggi – con numerosi capi d’accusa: associazione per delinquere finalizzata alla detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso, accesso abusivo a sistemi informatici, intercettazione di comunicazioni e frode informatica.
Sempre stando a quanto scrive Bresciaoggi tre di loro hanno patteggiato la pena di 6 mesi (circostanza che non implica comunque l’ammissione della colpa), quattro sono stati condannati con rito abbreviato a 2 anni e 4 mesi, quattro andranno a dibattimento mentre altri quattro sono risultati irreperibili.