Sono passati più di quattro giorni. Le ricerche di Iuschra, la ragazzina di 12 anni affetta da autismo scomparsa giovedì tra i boschi di Serle, continuano incessanti.
La grande macchina dei soccorsi che si è messa in moto – quasi 300 le persone che ne fanno parte – continua a perlustrare palmo a palmo l’impervio territorio dell’altopiano delle Cariadeghe e le zone limitrofe.
Elicotteri con mezzi speciali, droni, personale qualificato, cani molecolari e molti volontari: nulla sino ad ora è servito per riportare a casa la bimba, che si era allontanata dal gruppo con cui giovedì era in gita.
«Cerchiamo una persona viva» continuano a ripetere i vertici della Prefettura di Brescia e i soccorritori quando si riuniscono per fare il punto della situazione sulle ricerche, che per diverse ragioni non sono state affatto semplici.
Non solo l’area in cui si è persa la bambina è caratterizzata dalla massiccia presenza di cavità, anfratti e grotte, ma pure il terribile temporale avvenuto nella notte tra venerdì e sabato ha complicato le cose. Inoltre, Iuschra è autistica: avvicinarsi a lei richiede attenzione.
Mentre la famiglia resta in attesa di una buona notizia, l’intera comunità bresciana sta esprimendo solidarietà e speranza per il ritrovamento della piccola.
La Procura di Brescia ha intanto aperto un’inchiesta, affidata al sostituto procuratore Donato Greco, con l’obiettivo di raccogliere tutti gli elementi utili sulla scomparsa della bambina.
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