Pallanuoto, An Brescia passa ai rigori e si gioca lo scudetto in finale

Nella semifinale che decideva chi affronterà la Pro Recco per il titolo 2017/2018, l’An Brescia prevale 12 a 10 sulla Bpm Sport Management al termine di un’intensa gara, segnata da rimonte e contro-rimonte

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Pallanuoto An Brescia - www.bsnews.it
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Battaglia dura, all’insegna dell’equilibrio e delle emozioni, con un finale degno di un grande momento di sport: nella semifinale che decideva chi affronterà la Pro Recco per il titolo 2017/2018, l’An Brescia prevale 12 a 10 sulla Bpm Sport Management al termine di un’intensa gara, segnata da rimonte e contro-rimonte, e risolta solo con i tiri di rigore dopo l’8 a 8 con cui si sono chiusi i tempi regolamentari (2-0, 2-1, 0-4, 4-3, i parziali).

L’avvio è nel segno dei biancazzurri, solidi in copertura ed efficaci sotto la porta del team di Baldineti: con una prodezza di Rizzo e con il 2 su 4 in superiorità (doppietta di Nora), l’An, poco prima della metà del secondo periodo, è sul 3 a 0, mentre gli avversari sembrano scivolare fuori dal match ben prima del tempo. Il momento no dello Sport Management culmina con il cartellino rosso inflitto a Figlioli (colpo proibito dopo un’espulsione comminata su palla riconquistata dall’An) e, sulle successive roventi proteste, con l’allontanamento definitivo del vice allenatore, Zijmonic. Però, come tante volte accade, la situazione d’emergenza finisce per fornire una grossa dose di stimoli in più a Gallo e compagni che, facendo leva su una delle loro principali caratteristiche, ovvero la forza fisica, non solo rientrano in partita, ma passano anche a condurre, approfittando del contemporaneo passaggio a vuoto dei ragazzi di Sandro Bovo, rimasti a secco per tutta la terza frazione e finiti a meno uno (4 a 5) all’ultimo intervallo. Nel quarto tempo suspense, spettacolo e colpi di scena, si susseguono senza soste, con Presciutti e compagni determinati a conquistare la finale a tutti i costi, e lo Sport Management che rimane avanti grazie anche a un episodio più unico che raro, ossia l’autogol di Bertoli, troppo precipitoso nel rubare palla a Baraldi sui due metri. Quando, però, i giri del cronometro paiono dare ragione alla compagine veronese, ecco Muslim che con una bordata dai sei metri riapre i conti siglando l’8 pari che porta ai rigori. Dai cinque metri, il sette di Bovo rimane freddo colpendo quattro volte su quattro (a segno, Janovic, Nicholas Presciutti, Rizzo e Paskovic), e con Del Lungo ottimo a neutralizzare il tiro di Mirarchi; dopo l’errore del numero 9 della Bpm, arriva il palo di Luongo e Brescia torna, per la settima volta, a giocarsi lo scudetto.

«Il nostro inizio è stato molto buono – dichiara coach Bovo -, poi abbiamo cominciato a difendere male individualmente, prendendo gol in contropiede, subendo la loro fisicità e gestendo male la palla. Nel prosieguo, siamo stati bravi a riprendere il filo del nostro gioco e a guadagnarci la finale. Siamo stati bravi ma anche fortunati, pure loro meritavano, il tutto per una partita bella da vedere, appassionante come da tempo non si vedeva. Domani ce la metteremo tutta».

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