Centinaia di euro per agevolare le pratiche di nulla osta al rincongiungimento familiare. Per questa ipotesi di reato è indagato un funzionario di Palazzo Loggia distaccato all’Ufficio immigrati della Prefettura.
Gli episodi oggetto delle indagini, tutti avvenuti nel 2017, sarebbero una ventina e per ciascuna l’uomo avrebbe incassato una cifra variabile fra i 200 e i 500 euro. Per questo le ipotesi di reato sono concussione, corruzione, truffa ai danni dello Stato e favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, dato che una decina di persone – a quanto pare – non avevano i requisiti per ottenere il ricongiungimento.
Il dipendente, tornato alle dirette dipendenze del Comune a fine 2017, è stato sospeso dalle sue funzioni per sei mesi secondo quanto deciso dal Gip, che ha respinto invece la richiesta di custodia cautelare. Il caso segue di poche settimane quello del dipendente dell’ufficio mobilità accusato di chiedere piccole somme e sesso in cambio di firme.
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