Una fattura da 43mila euro. Potrebbe essere stata questa una delle cause della sparizione di Mario Bozzoli, il cotitolare della fonderia Bozzoli di Marcheno scomparso l’8 ottobre del 2015 in circostanze misteriose. Come noto, gli investigatori ipotizzano si sia trattato di un omicidio, e non escludono che il corpo sia stato bruciato in un forno.
Il movente andrebbe cercato, secondo l’accusa, nella nuova azienda aperta dal fratello Adelio e socio insieme ai nipoti Alex e Giacomo. E ora spuntano anche documenti che certamente sono già al vaglio delle forze degli inquirenti, per capire se abbiano giocato un ruolo nel giallo.
La trasmissione Chi l’ha visto, infatti, ha recuperato una fattura da 43mila euro addebitata alla fonderia Bozzoli per i lavori su un forno: proprio su quell’addebito – secondo quanto andato in onda mercoledì su Rai 3 – nei giorni precedenti alla sparizione, Mario aveva chiesto chiarimenti all’azienda che aveva emesso la fattura. Scoprendo, pare, che i lavori in questione erano in realtà stati effettuati sull’impianto gemello di Bedizzole, quello creato dal fratello e dai nipoti.
Proprio su questa nuova azienda e sui movimenti di denaro sono puntati i fari degli investigatori da tempo: il sospetto è che all’origine dei dissidi tra i due fratelli – che avrebbero portato al delitto – ci sia stato uno spostamento di denaro non autorizzato scoperto da Mario.
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