Ben 120mila euro. A tanto ammonta – secondo quanto riportato da Bresciaoggi – la cifra che, secondo l’ipotesi investigativa, avrebbe sottratto la responsabile del servizio mensa della Questura di Brescia in una decina d’anni di servizio. A far scattare le indagini è stato un controllo incrociato tra le cifre pagate dagli agenti, i buoni pasto rilasciati e i soldi effettivamente versati al ministero dell’interno tra il 2008 e il 2018. Conti che non tornano, pare. Da qui l’accusa di aver fatto la “cresta” sui pasti della Questura, che ora dovrà essere valutata dai giudici. La donna, una civile, è indagata ora per peculato e falso ideologico, oltre ad essere stata sospesa dal servizio.
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