Meno 600 suore e 120 preti in dieci anni

I numeri sono offerti dall'annuario della diocesi, un documento che fotografa la situazione della Chiesa bresciana

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Cala il numero di sacerdoti, di suore e di seminaristi della diocesi di Brescia: meno 120 preti, 600 suore e 20 seminaristi in dieci anni.

A dirlo è l’annuario della diocesi, un documento che fotografa la situazione della Chiesa bresciana e permette di guardare in modo obiettivo i suoi cambiamenti.

15 unità pastorali, 473 parrocchie, 751 preti diocesani, 270 religiosi: questi i numeri della diocesi di Brescia, che nel 2017 – lo commenta anche Bresciaoggi – è stata costretta a dire addio a 19 persone appartenenti del clero.

In diminuzione anche i sacramenti: 300 i battesimi in meno in soli due anni.

 

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5 Commenti

  1. Meno ministri (per fortuna) ma sempre tanti soldi e potere. Visto anche il calo consistente di religiosi e altrettanto di fedeli, non sarebbe il caso di eliminare anche la legge truffa che li finanzia? Cioè l’otto per mille?

    • Potere troppo e soldi ancora peggio. Con il meccanismo folle delle destinazione dell’8 per mille a chi non indica niente a favore del princpale beneficiario, pochi sanno che la principale beneficiaria è proprio la Chiesa Cattolica, che essendo la destinataria numero uno delle opzioni porta a casa più del doppio di quanto le spetterebbe sulla base delle scelte effettuate. Così, nel 2016, con il 38 per cento di firme raccolte sul totale dei contribuenti, la Cei ha ottenuto però l’82 per cento dei fondi. Ovvero oltre un miliardo di euro anziché 485 milioni, cifra già mostruosa che non si sa perchè debba percepire. Un miliardo che va nelle tasche di chi, la poverella Chiesa Cattolica di Francesco, è inoltre proprietaria solo…del 20% del patrimonio totale immobiliare italiano, cioè circa 115 mila unità immobiliari, molte delle quali usufruiscono di esenzioni IMU e fiscali di altro genere. Uno scandalo a cui nessuno mette mano: men che meno ci pensa un Di Maio che, baciato in pubblico il sangue di S.Gennaro, ha ottenuto pochi giorni fa una benedizione politica nientemeno che dal card.Bagnasco in persona. Ahi…

  2. E quindi, anche qui, non si risolve mai niente, come per le riforme in politica. E anche i radicali si sono appiattiti sull’argomento, preferendo lasciar perdere. Il che la dice lunga sulle battaglie civili che evidentemente fruttavano consensi che qui non raccoglierebbero (classico opportunismo politico). L’unico modo resta sempre quello della scelta consapevole di destinare di proposito allo stato l’otto per mille, anche per il discorso dell’inespresso, non dare offerte alle chiese, non destinare il 5 e il 2 per mille (questi infatti non hanno il vergognoso giochetto degli inespressi e quindi rimangono imposte), smuovere ed informare continuamente l’opinione pubblica che, per fortuna, è sempre più lontana da questa gentaglia….

  3. Ma quanti guai ha lasciato monari in eredità a questo vescovo, talmente preso dal non trovare il tempo di incontrare la gente comune? Naturalmente prima arrivano loro, poi il mondo, nella classica concezione di casta e di potere della chiesa. Altro che francesco con il suo marketing mediatico e le sue luci in piazza s. Pietro che paiono quelle del cidneo tanto osannate dal nostro belli…

    • Ho visto di persona a Roma le luci sulla facciata di S.Pietro: desolante, deprimente rappresentazione del degrado di una tradizione millenaria in nome dell’esteriorità marketing oriented. Volendo esagerare, un ulteriore tassello verso la propria Apocalisse, da tempo scientemente avviata dalla Chiesa Romana d’Occidente.

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