“Se fossi io il segretario? Mi sarei dimesso prima di candidarmi”. A pronunciare queste parole è l’unico eletto del Partito democratico bresciano in Regione, Gianantonio Girelli, che – intervistato dal Giornale di Brescia – entra con i piedi nel piatto della discussione interna al Pd sull’esito delle ultime elezioni.
“Credo che un momento di responsabilità debba esserci. Non si può pensare che facendo finta che non ci siano i problemi, questi spariscano. (…) Dico no a guerre intestine, ma sì ad assunzioni di responsabilità”, ha dichiarato Girelli rispondendo al segretario in carica, che – allo stesso giornale – aveva dichiarato, guardando alla Loggia: “Ora non faccio il passo indietro, ma non mi ricandiderò al prossimo congresso di ottobre”.
Il clima del Pd bresciano, insomma, appare particolarmente scottante. E la debacle elettorale – oltre a tutte le tensioni fra correnti che si sono registrate al momento della composizione delle liste per Parlamento e Regione – sta avendo pesanti strascichi. Ma non solo. Le dichiarazioni di Girelli sembrano la testimonianza delle voci che nel partito circolano da qualche settimana circa l’intenzione del consigliere regionale di rientrare con nuovo slancio nella dialettica interna, cercando di formare una nuova maggioranza con esponenti di altre correnti renziane e della sinistra.
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