Quasi 254mila euro. Questa la somma a cui il parlamentare bresciano del MoVimento 5 Stelle Dino Alberti – come sottolinea l’interessato in una nota – ha rinunciato durante i cinque anni di mandato alla Camera dei Deputati.
Attualmente candidato al Consiglio regionale lombardo, Alberti “si oppone aspramente alla strumentalizzazione della vicenda da parte delle altre forze politiche. Le donazioni dei rappresentanti M5S (unici in Italia) hanno rimpolpato direttamente le casse dello dello stato favorendo la micro imprenditorialità”.
Con oltre 250mila euro tagliati dal proprio stipendio e versati al Fondo di Garanzia per la Microimprenditorialità (capitolo dedicato del più noto Fondo statale per le Piccole e Medie imprese,) Alberti – si legge ancora – “è uno dei portavoce M5S che hanno maggiormente contribuito alla nascita di quasi 10.000 nuove aziende italiane” (gli stipendi restituiti dagli eletti del MoVimento superano infatti i 23 milioni di euro).
Classe 1982, originario di Mazzano ma da poco trasferitosi a Travagliato, alla Camera è stato membro della VI Commissione Finanze, dove fin dal 2013 ha dato battaglia contro i regali governativi alle banche private, ha rappresentato le istanze delle Piccole e medie imprese e sviluppato proposte sul piano fiscale. E’ stato anche il promotore del gruppo di lavoro per la stesura del Programma di Governo del M5S sul tema fiscale. Attivista dal 2007, è uno dei candidati «forti» nella corsa alla Pirellone, avendo affiancato e sostenuto importanti battaglie territoriali anche durante il suo mandato parlamentare.
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