Banca Valsabbina accompagna le imprese in Borsa con Arkios

Banca Valsabbina ha annunciato oggi di aver siglato una Partnership con Arkios Italy S.p.A. per accompagnare le PMI italiane nel percorso di quotazione a Piazza Affari

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Banca Valsabbina

Banca Valsabbina ha annunciato oggi di aver siglato una Partnership con Arkios Italy S.p.A. per accompagnare le PMI italiane nel percorso di quotazione in Borsa. Arkios Italy S.p.A. è una Boutique di Advisory Indipendente specializzata nel fornire alle PMI italiane servizi di consulenza, ricerca di investitori e raccolta di capitale di rischio. In Italia ci sono diverse centinaia di aziende che possiedono già i requisiti per accedere ai mercati borsistici. Secondo le stime di Arkios Italy, gran parte di queste aziende ha sede nelle province in cui è attiva Banca Valsabbina e, in particolare, circa 180 nel solo territorio bresciano, da sempre uno dei territori più fertili ed attivi del tessuto imprenditoriale italiano in particolare nei settori della siderurgia, del food, della meccanica e delle lavorazioni della plastica.

“Il mercato oggi si presenta estremamente favorevole per le PMI che vogliono svilupparsi. Tassi ai minimi storici, mercati azionari favorevoli e ciclo economico positivo stanno portando molto interesse degli investitori verso le PMI italiane, dove si celano spesso storie imprenditoriali di successo e business redditizi.” – spiega Paolo Gesa, Direttore Business di Banca Valsabbina. E anche le previsioni delle ultime due leggi finanziarie hanno introdotto ulteriori opportunità per le PMI. Il successo dei PIR – contenitori finanziari che devono investire una quota del proprio patrimonio nelle PMI – ha infatti canalizzato importanti capitali verso mercati alternativi a quelli principali: come l’AIM, molto adatto alle PMI italiane per costi ed elasticità. L’ultima finanziaria, inoltre, ha introdotto un credito d’imposta del 50% per i costi di consulenza sostenuti dalle PMI che si quoteranno nel triennio 2018-2020, abbattendo quella che era una barriera importante (specie per le società di dimensioni più contenute). L’accesso alla Borsa permette alle aziende quotate di reperire capitali per lo sviluppo sul mercato dei capitali, di espandersi in nuovi mercati e paesi (anche grazie ad aggregazioni ed acquisizioni di altri operatori), nonché di aumentare la propria visibilità e standing sui mercati.

“Siamo felici di aver stretto questa Partnership con uno dei principali operatori bancari del territorio – ha commentato Paolo Cirani, Amministratore Delegato di Arkios Italy. – Vogliamo replicare, portando in Borsa le eccellenze del tessuto imprenditoriale, il nostro successo registrato negli ultimi anni nel campo dell’Advisory di M&A (operazioni straordinarie di fusioni ed acquisizioni), al fianco dei nostri clienti, gli Imprenditori Industriali, facendo leva sulle nostre competenze industriali e non solo finanziarie. La Partnership con Banca Valsabbina ci permette di essere di supporto alla clientela della banca, per valutare scenari alternativi di supporto alla crescita, come ad esempio la quotazione sui mercati di Borsa Italiana. Arkios Italy ha già in pipeline due operazioni sul mercato AIM per il 2018, mercato di Borsa che sta ottenendo un importante e ritrovato successo nell’ultimo anno, grazie anche all’avvento dei PIR e tramite questi dall’importante massa di liquidità da convogliare verso il finanziamento di progetti industriali di crescita.” 

Per promuovere l’iniziativa e stimolare il dibattito con gli imprenditori, Banca Valsabbina ha in programma alcuni incontri sul territorio.  Il primo appuntamento è a Brescia il giorno 6 marzo presso il Centro Pastorale Paolo VI, a partire dalle 18.

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6 Commenti

  1. Fa un po’ indirettamente sorridere l’iniziativa di Banca Valsabbina: visto il contenzioso non da poco apertosi con i suoi soci, soprattutto i più picccoli, a seguito della quotazione della banca sul mercato Hi-MTF ed il successsivo crollo del titolo, forse è proprio la Valsabbina che avrebbe dovito essere “accompagnata” nel quotarsi in Borsa, anzichè le sue PMI clienti, attraverso la partnership citata nell’articolo…

    • Ma le banche, come la chiesa, sono fatte per comandare e per imporre agli altri le regole. Non importa se loro sono fuori mercato e danno un pessimo esempio. Loro, come i preti, comandano e decidono per te e per i tuoi soldi…

      • Per curiosità, nel programma pentastellato leggo: creazione di una procura nazionale per i reati bancari, fondo di risarcimento per i risparmiatori truffati, riforma bancaria Glass Steagall act contro le speculazioni. Quest’ultima si rifà ad una legge americana, conseguente al crack di Wall Street del 1929, che imponeva in particolare la creazione di un Distretto nazionale pubblico di controllo dell’attività bancaria dopo aver separato le banche che fanno solo intermediazione del denaro dalle cosiddette banche d’affari e di intermediazione mobiliare (il tutto fu smantellato da…Bill Clinton). Una buona idea come quella della creazione di una Banca Pubblica dedicata a finanziare solo le piccole impresa e le necessità delle famiglie (casa, cedito al consumo).

        • Ma sono provvedimenti che, come Italia, possiamo attuare o siamo, come temo, ingabolati con la banca europea che ci ha imposto, circa venticinque anni fa, la liberalizzazione e quindi non più la specializzazione bancaria com’era dai tempi del dopo crisi del ’29 e introdotta da mussolini?

          • Il riferimento che rende attuabile il tutto è l’art.47 della Costituzione in base al quale lo Stato ha la prerogativa di indirizzo e controllo della attività creditizia intendendola come servizio pubblico. Quanto accaduto negli anni ’70 e ’80 fu assunto, peraltro in modo anomalo, con DPR e non con legge oridinaria ad impatto costituzionale. I oentasetllati dicono che siamo liberi quindi di intervenire e ripristinare una previsione costituzionale che nel caso prevale sul recepimento di una direttiva europea.

  2. La vedo dura perchè nel momento in cui ripristiniamo la specializzazione bancaria, come era dalla legge del ’38 oppure con alcune varianti, disapplichiamo una direttiva europea con tanto di sanzioni. Forse i pentastellati intendono fare un ibrido che possa rimanere negli ambiti europei, anche se, penso, non risolverebbe nulla.

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