In politica, è noto, l’intensità della comunicazione on line con i cittadini va scemando man mano che ci si allontana dalla data delle elezioni. Ma è significativo che a cinque anni dall’ultima tornata elettorale i siti dei due candidati sindaco principali di allora risultino addirittura inattivi.
Il sito web di Adriano Paroli, ex primo cittadino e prossimo candidato per il parlamento con Forza Italia, è sparito da internet, ma risulta ancora intestato al legittimo proprietario. Ma più curioso è quanto avvenuto con la pagina ufficiale del suo ex avversario, e attuale sindaco in carica, che pure è uno tra i politici bresciani più attivi sui social.
Il sito www.emiliodelbono.it, infatti, è ancora linkato dall’account Twitter e Facebook del sindaco, ma è scaduto e non è mai stato rinnovato, tant’è che risulta registrato da una società che si occupa di reselling e ora si trova in vendita sul web al miglior offerente. Ma nel frattempo pubblicizza link di cucina, danza e smartwatch.
La normativa italiana, va comunque precisato, attribuisce il possesso di domini.it che contengono nome e cognome nell’url a chi può produrre documenti che attestano un’identità coincidente (lo stesso vale per i marchi). Nulla di illegale se lo registrano altri, ma il titolare dell’identità o del marchio – in questo caso il sindaco – può chiedere la revoca dell’assegnatario e la riattribuzione. Ma non si tratta di una procedura dall’esito immediato e sempre scontato.
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