La chiatta carica di materiale edile affondata a Gardone Riviera non è più un pericolo per la salute delle acque del Garda e per il turismo, un’industria che ogni anno richiama sulla sola sponda bresciana ben 7 milioni di persone. Ieri mattina, infatti, i sub mandati dalla prefettura (gli Operatori tecnici subacquei della Athos Group di Malcesine) sono riusciti a interrompere la pressione della pesante piattaforma sulla tubatura fognaria tagliando la catenaria di una boa. Insomma: l’emergenza ambientale è finita e adesso toccherà ai tecnici di Garda Uno intervenire per controllare che la situazione non degeneri.
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