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Bresciacittàgrande 2030, le vostre proposte | di Sandro Belli

di Sandro Belli – Il “desiderato“  futuro  della nostra città si arricchisce di ipotesi, di suggerimenti, di immagini che, unite a quelle già presenti nella prima parte del fascicolo, che sono stati sintetizzati per ragioni di spazio, costituiranno una proposta complessa che, come sanno i lettori, verrà distribuita gratuitamente alla città. I migliori suggerimenti che invierete faranno parte della prossima ristampa.

  • Luce e suono (Bresciacittagrande)

Due elementi essenziali per la vita in una vera città. Entrambi devono però essere regolabili, orientabili, alimentati da energia alternativa, controllabili da un centro che ne cura la regia ed il programma giornaliero, mensile o stagionale e che ne regola gli effetti ambientali. La nuova tecnologia permette di orientare e direzionare non solo la luce ma ANCHE IL SUONO. Come una semplice torcia elettrica si crea un fascio di luce concentrato su un oggetto, senza che la luce debordi dal fascio, così oggi si può fare col suono…… io lo sento, mentre il mio vicino, a un metro da me, non sente nulla oppure, ascolta una musica diversa.

Un fascio di luce intelligente. Un fascio di suono intelligente.

  • Nel 2030 cosa diverrà difficilmente tollerabile (B. Dall’Eco)

Nessuno tollererà alti livelli di rumore in città. Lo studio di materiali fonoassorbenti e di meccanismi e attrezzature a bassissima emissione di rumore diverrà una abitudine ed un privilegio irrinunciabile.

Inaccettabile costruire strade senza l’uso di materiali fotocatalitici con elevata capacità disinquinante. Ogni vicino di casa a fatica tollererà che, accanto alla sua abitazione si utilizzino cementi o asfalti senza “principio attivo tx active”, materiali bio dinamici fotocatalitici.

Durante il decennio precedente (2020-2029) moltissima gente si sarà occupata di pulire i muri e i corpi. Una frenetica attività di cancellazione di tatuaggi sulla pelle e di eliminazione di scritte sui muri cittadini porterà ad un 2030 “super-pulito”.

  • Arco delle Mille Miglia (Sergio Di Martino)

La mia idea. Un oggetto architettonico ispirato ai portali di tutte le epoche e alle costruzioni effimere.

Un segno, un oggetto simbolico, un “landmark”, letteralmente un segnaterra, un “non-monumento”, senza significato ammonitorio, ma dialogante, collocato in un accesso strategico della città.

(L’idea iniziale: Viale Venezia, storica partenza della Mille Miglia).

  • La Via del Marmo (Lillo Marciano)

Dal parco delle Cave (che spero presto cambi nome, per evocare ciò che di nuovo e          di straordinario farà) passando per S. Eufemia, Botticino, Rezzato fino al lago, Brescia inserita in un’area di natura, lavoro, tradizione, e benessere.

La Via del Marmo – l’ecomuseo che si estende da Brescia al Lago di Garda caratterizzato dalla storia millenaria della lavorazione del marmo, la materia prima locale – non è un’illusione ottica ma una realtà che rappresenta un concetto di arte, di bellezza e di vivere civile.

  • Identità di quartiere (Maria P.)

Ogni quartiere deve avere una sua propria identità. Una città, come spesso si dice, è il suo centro storico.

Ma una città NON È SOLO il suo centro storico: i quartieri o le zone che la compongono, sia centrali che periferiche, devono definire una propria personalità, una funzione, una precisa identità che preveda di mettere in evidenza le caratteristiche peculiari, la storia, la tradizione, e le attività dei suoi abitanti e dei suoi siti.

La signora Pina, vecchia animatrice del quartiere “ Il nostro quartiere si riconosce subito, quando inizia la primavera. La lunga siepe che costeggia la strada emette un fantastico profumo di rincosperno e di calycanthus che si diffonde ovunque. Per gli abitanti il profumo dell’aria è veramente importante. Quando sfiorisce la siepe, i terrazzi e i giardini privati si dan da fare per colmare il vuoto. Per un quartiere l’aria sana vale molto! Poi, tutti lo sanno, il nostro centro polisportivo è così conosciuto che vengono da ogni parte. Lo chiamano ‘ il regno dello sport! Sono orgogliosa del mio quartiere”.

  • Musica in Metropolitana (R.Giambelli)

Come avviene per quella di Londra, o per il Subway di New York, o per la Métropolitain di Parigi e recentemente con qualche timida apertura, anche per la Metropolitana Milanese, avevo proposto nel febbraio 2013 di predisporre nelle stazioni della nostra Metro delle piazzole ben indicate, riconoscibili e delimitate; postazioni attrezzate per far esibire musicisti ed artisti professionisti. Anche bravi dilettanti selezionati, che faranno richiesta potranno essere messi in regola per potersi esibire e soprattutto saranno in grado di poter sostenere una performance davanti ad un pubblico di passaggio e in un luogo che non è un palcoscenico, ma un marciapiede….. nobilitato solo dalla bravura di chi vi si esibisce!

  • Il colle del Cidneo: cuore verde della Brescia 2030 (Florovivaisti Bresciani)

Il progetto di riqualificazione del Colle del Cidneo di Brescia si inserisce in una più ampia strategia di rivitalizzazione del centro storico cittadino, di cui l’area più comunemente conosciuta come “area del Castello” costituisce il punto di vista privilegiato: un’area che è sempre stata rappresentativa e carica di significato per la nostra comunità,  riconducibile ad eventi famosi del passato e luogo di rilevanti attività ed avvenimenti, dall’Expo 1904 allo zoo cittadino fino a tutti gli eventi pubblici degli ultimi decenni.

L’idea di progetto prevede la riqualificazione dell’intera area verde del Castello in modo tale che possa divenire uno dei principali luoghi di attrazione ed aggregazione sociale, a due passi dal centro storico cittadino.

Un intervento che, trovando ispirazione e partenza da principi dell’ecosostenibilità ambientale e della piena accessibilità per tutte le fasce della popolazione, interesserà il recupero e un’identificazione ben precisa delle diverse aree (ed anime) verdi che lo compongono.

La tipologia di riqualificazione può risultare articolata in tre diverse linee d’azione che si differenziano tra loro a seconda della modalità e durata di intervento:

GARDEN FESTIVAL

Sul modello del Festival Internazionale dei Giardini che si tiene dal 1992 a Chaumont sur Loire: da aprile a fine ottobre di ogni anno vengono allestiti una selezione di creazioni paesaggistiche legate ad un tema particolare. Ad oggi il festival è diventato un luogo di incontro sull’arte dei giardini, rivolgendosi sia a specialisti che ad un pubblico più vasto.

PERMANENT GARDEN

Sul modello del Castello di Villandry (dipartimento della Loira) le installazioni verdi o giardini tematici sono permanenti e, pertanto, usufruibili e visionabili tutto l’anno, potendone cogliere tutti gli aspetti di mutazione botanica e cromatica che li contraddistinguono da una stagione all’altra.

NEW GREEN VISION

Il concetto di riqualificazione coinvolge l’intera area esterna del Castello, sviluppandosi secondo interventi articolati e finalizzati al restauro del verde esistente nel rispetto dei vincoli urbanistici, architettonici e storici che caratterizzano l’area: un piano del verde e del paesaggio come quello utilizzato nelle città del nord Europa, che contempla le simbiosi ed il rapporto sinergico tra tutte le componenti naturali e di origine antropica: dalle piantumazioni alle riqualificazioni delle aree più degradate, dalla realizzazione di aree ricreative ad altre dedicate all’attività fisica, dall’eliminazione delle barriere architettoniche all’istallazione di nuovi arredi urbani, dai sistemi innovativi d’illuminazione a sistemi più efficienti di distribuzione idrica, dal wireless al coinvolgimento dei social in attività di sensibilizzazione dell’importanza del verde. Una nuova visione di area per destinarla ad ospitare eventi e spettacoli culturali e artistici all’aperto.

  • Governare un territorio (Sandro Belli)

Gestire un territorio vuol dire non tanto controllare che le regole siano rispettate e che tutto fluisca come è in uso che sia, ma guidare verso le innovazioni e i cambiamenti necessari, in sintonia con l ‘evolversi dei tempi. Vuol dire aver coraggio, intervenire, proporre.

In due ambiti ho provato ad avanzare proposte un po’ fuori dagli usi ed ho raccolto bonarie critiche ed accuse di utopismo, più o meno cortesi.

In un articolo di giornale ed in un incontro pubblico ho cercato di trovare qualche elemento utile per dar fiducia ai negozi di città, indicando cinque possibili interventi e suggerendo anche che una regia da parte dell’Amministrazione pubblica possa essere veramente utile, sia nella scelta del mix commerciale di area sia nella valorizzazione dei vari siti. Gli esperti del settore e le associazioni specifiche mi hanno subito corretto: “ L’ente pubblico non può intromettersi nel mix di area… il commerciante fa ciò che vuole!”.

Eppure leggo sul Corriere della Sera – Milano che “..va fatto un filtro della tipologia commerciale per salvaguardare il mix di negozi e funzioni ed anche sulle categorie di prodotti: “una regia da parte del Comune”. Cioè l’Amministrazione Pubblica dell’area, attenta e lungimirante, per garantire funzioni e attività proporzionate e sinergiche, ad esempio nella Galleria del Centro, svolge un compito di vera regia.

Negli anni a venire va eliminata una discrezionalità selvaggia nella distribuzione delle attività commerciali sul territorio; serve un piano ordinato e una seria sensibilità urbana,  tanto più oggi, in un momento di trasformazione in cui, come anche nella “dodicesima Retail Innovation – Milano” si sta annunciando il passaggio o il ritorno dal grande centro commerciale al singolo negozio, ben distribuito sul territorio.

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Redazione BsNews.it
Tags: Corriere

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