di Enrica Recalcati – Il 15 novembre nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia la Fondazione Dolci e il Comune di Brescia hanno reso omaggio a venti artisti bresciani scomparsi. Cantori della nostra storia come li ha definiti il sindaco Emilio Del Bono Venti monografie rilegate in bellissimi ed eleganti volumi, accompagnate dallesposizione di venti loro opere.
Un folto pubblico con autorità e cittadini insieme per condividere un momento di autentica brescianità.
Abbracci, sorrisi, un clima amichevole, perché larte, grande gancio culturale, è capace di unire intenti e di dare gioia. Ho avuto la fortuna di conoscere il collezionista Rinaldo Novaglio che con grande passione ha contribuito a valorizzare le opere, acquistando quadri con cura e generosità, promuovendone la conoscenza un po ovunque.
Livia, la gentilissima figlia di Ugo Aldrighi, mi concede una foto, mi sorride e si presta ad un dialogo privato e sottile. Traspare in lei una sensibilità particolare, che colgo dai suoi occhi.
Nellattesa dellevento clou, quando Livia Aldrighi donerà al Comune di Brescia unopera del padre, è stato coinvolgente il clima di unione felice per un lavoro artistico che ci parla della nostra città più caratteristica, un contesto urbano animato da curiosità e umanità, finestre aperte, sguardi sul mondo.
Mi piace la solidarietà fra cittadini, lunione felice per un lavoro artistico, un unico onorevole scopo. Le note di Mozart e Chopin, magistralmente suonate al pianoforte da Yi-Ling Wu invitano a riflettere sul significato profondo del fare memoria.
Una città che ha memoria delle donne e degli uomini che lhanno onorata è una città civile, che dimostra una apertura al mondo e una forte capacità di crescita.
La Brescia dei primati, come quello del volontariato, ci ricorda il presidente della Provincia Mottinelli, non è lontana dal primato della cultura.
Dopo la monografia di Ugo Aldrighi, la Fondazione Dolci ci anticipa lintenzione di farne altre, con autori come Saleri, Bettini e Dolci. Per questultimo in chiave strettamente biografica essendo personaggio eccentrico e particolare. Inoltre la Fondazione Dolci ha già realizzato tre eBook scaricabili gratuitamente sul sito della Fondazione.
Il salone Vanvitelliano, è stato il luogo giusto per celebrare questi artisti. Nel cuore di Brescia che palpita di riconoscenza per tanta bellezza e che merita un museo dellarte del dopoguerra, un progetto auspicato dal Sindaco di Brescia.
Un invito ad essere estroversi per guardare fuori da sé e comunicare senza remore o pregiudizi.
Salone Vanvitelliano, palazzo Loggia, Brescia
Dal 15 novembre al 10 dicembre 2017
Da lunedì a venerdì 9.00-12,30/ 15.00-19.30
Sabato 9.00-12.30
Domenica 10 dicembre
9.00-12.30/ 15.00-19.00
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